La società di Warren Buffett con sede a Omaha ha registrato un utile operativo in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Una buona parte di questo risultato è ascrivibile al ramo assicurativo, che ha generato circa 2,4 miliardi di dollari, con un incremento dell’ordine del 200%. Al contempo, la liquidità della compagnia ha raggiunto un livello mai visto prima: 381,6 miliardi di dollari, superando il precedente record di 347,7 miliardi del primo trimestre. Questo mega-accumulo è interpretato come un segnale di prudenza rispetto alla corsa dei mercati azionari.
Sul fronte delle operazioni finanziarie, Berkshire ha venduto partecipazioni azionarie per un controvalore di circa 6,1 miliardi di dollari nel trimestre e ha realizzato una plusvalenza netta di circa 10,4 miliardi. Parallelamente, non ha effettuato riacquisti di azioni proprie nei primi nove mesi dell’anno, nonostante in passato lo facesse regolarmente. In termini di performance borsistica, le azioni di Classe A e B del gruppo hanno guadagnato circa il 5 % da inizio anno, ben al di sotto del +16,3% dell’indice S&P 500 nello stesso periodo. Questo differenziale riflette la scelta conservativa del gruppo in un contesto percepito come potenzialmente in bolla.
Infine, va segnalato che Buffett, ottantasettenne e considerato una leggenda della finanza, quest’anno non firmerà la sua consueta lettera annuale agli investitori, e a partire dal 2026 la firma passerà a Greg Abel, confermando che il passaggio generazionale è ormai avviato.