L’Antitrust bacchetta Unipol

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L’Antitrust mette il fiato sul collo su Unipol Gruppo Finanziario (Ugf) aprendo la procedura di inottemperanza per mancata cessione di asset imposta dall’autorità come condizione per concedere il via libera alla fusione Unipol Sai.

La mossa dell’Authority è giunta a sorpresa visto che il gruppo di Bologna, come noto, il 21 gennaio scorso, dopo aver rifiutato la proposta dei belgi di Ageas, aveva reso noto al mercato di aver avviato una nuova trattativa in esclusiva con Allianz, da chiudere entro il 15 marzo, che avrebbe soddisfatto gli impegni presi con l’Antitrust. Gli accordi prevedono la cessione di premi per circa 1,2 miliardi di modo che il nuovo aggregato assicurativo non superi il 30% del mercato, sia a livello nazionale che provinciale. L’impegno preso nei confronti di Allianz, evidentemente, non è stato però ritenuto sufficiente dall’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella, non solo perché è già stato abbondantemente superato il termine ultimo per la vendita, fissato per il 19 dicembre (anche questo frutto di un rinvio).
Ma anche perché i contorni dell’accordo che il gruppo guidato da Carlo Cimbri sarebbe pronto a firmare con la compagnia tedesca appaiono ancora piuttosto sfocati agli occhi dell’Antitrust, come emerge dal documento di apertura del provvedimento. «In merito a tale nuova offerta (quella di Allianz, ndr) Kpmg (il consulente finanziario chiamato da Ugf per occuparsi della cessione, ndr), in data 23 gennaio ha fatto pervenire una relazione dalla quale emerge che l’advisor non ha ricevuto il dettaglio puntuale del perimetro oggetto dell’offerta», si legge nel documento dell’Antitrust. E neppure le successive informazioni arrivate da Ugf sulle trattative in esclusiva avviate con Allianz, datate 30 gennaio, sarebbero state risolutive: «In tale comunicazione, che peraltro risulta priva di dettagli circa la completa composizione degli attivi e dei rami d’azienda da cedere, non viene rappresentata la stipulazione di un contratto di cessione», osservano dall’Antitrust, dove puntualizzano invece che «si tratta di una mera comunicazione di avvio di un periodo di negoziazione in esclusiva, per giungere alla stipulazione dei relativi documenti contrattuali». Troppo poco per l’Autorità garante della concorrenza, che quindi ha deciso di intervenire con un procedimento che dovrà chiudersi entro il 30 giugno e che potrebbe portare a una multa addirittura superiore a 100 milioni (fino al 10% del fatturato di Ugf). Solo calcoli teorici per ora, visto che le trattative con Allianzprocederebbero come previsto e la firma dovrebbe arrivare entro la data indicata, entro il 15 marzo, prima che la procedura sia chiusa.
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