Le assicurazioni europee hanno investito 9.800 mld €
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Nel 2015, il settore assicurativo europeo ha investito almeno € 9.800 mld in bond, azioni e altri asset, con un incremento dell’1.7% rispetto al 2014. E’ quanto emerge da una recente pubblicazione di Insurance Europe, la federazione europea delle assicurazioni.

Mentre la normativa Solvency II, entrata in vigore a inizio 2016, dovrebbe in teoria dare maggior libertà alle compagnie di investire i loro asset nel modo migliore per gli assicurati, gli assicuratori sono preoccupati per il fatto che le misure basate sul rischio ancora non hanno compreso adeguatamente la natura a lungo termine dei loro investimenti, e così possono esagerare i rischi e la richiesta di requisiti patrimoniali.

Questo rende costoso, per le compagnie, l’investimento a vantaggio dei consumatori e può compromettere la propria capacità di fornire investimenti a lungo termine e stabilità nell’economia europea.

Michaela Koller, direttore generale di Insurance Europe, ha infatti commentato a proposito: “Solvency II è già molto conservativa. Ci sono state di recente richieste per renderla ancora di più e questo potrebbe seriamente limitare la capacità delle compagnie di mantenere il proprio ruolo come maggiori investitori istituzionali a lungo termine”.

La pubblicazione annuale Key Facts booklet rivela anche, tra gli altri dati, che il volume di risarcimenti e benefit pagati dalle compagnie europee nel 2015 è aumentato del 2% a € 976 mld. Nel vita i pagamenti sono cresciuti delll’1.7% a € 649 mld, nei danni i risarcimenti sono cresciuti del 2.3% a € 222 mld, mentre i pagamenti del ramo malattia sono cresciuti del 4.3% a € 101 mld.

I peremi lordi totali sono cresciuti dell’1,3% a 1.200 mld €, di cui nel vita 730 mld (+1,2%), nei danni 343 mld (+1,1%) e nel malattia 124 mld (+1,5%).

La spesa assicurativa media pro capite in Europa è stata di euro 2.010, rispetto a 1.993 del 2014, di cui 1.223 nel vita, 574 € nei danni e 207 € nel malattia.

La penetrazione assicurativa (premi in rapporto al PIL) è scesa dello 0,2% a 7,4%.

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