Le Borse europee tentano il rimbalzo dopo le parole di Christine Lagarde
Christine Lagarde a Davos ha confermato l'approccio restrittivo da parte della Bce.
christine lagarde

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Christine Lagarde a Davos ha confermato l’approccio restrittivo da parte della Bce. I listini, alle prese anche con il fantasma della recessione che ha scosso Wall Street, stanno così riguadagnando terreno con l’obiettivo di rafforzare il rally del 2023 (circa +6% Piazza Affari), interrotto solo alla vigilia. Gli investitori, già di buon umore per le notizie arrivate da Oltreoceano con il boom di abbonati di Netflix, si stanno concentrando sulle prospettive dell’economia europea, che appaiono meno fosche del previsto: anche Lagarde, in fondo, ha descritto uno scenario non brillante per il 2023, ma migliore di quanto anticipato (e con lo spettro di una grave recessione forse in allontanamento). In questo contesto, l’inflazione resta osservata speciale, tanto più che i recenti dati fanno sperare che il picco sia stato raggiunto. Tra i principali listini, in rialzo il FTSE MIB +0,68%  a Milano, in scia al francese CAC 40 +0,67%  e all’indice DAX 40 +0,36%  di Francoforte. Bene anche Londra (FTSE 100 +0,20% ) e Madrid (IBEX 35 +1,07% ).

A Piazza Affari brilla Saipem , in rosso Amplifon

Sul listino principale milenese, brilla Saipem +5,95%  che si è aggiudicata due contratti offshore per un importo complessivo di circa 900 milioni di dollari. Il primo – in partnership con Aker Solutions do Brasil – arriva da TotalEnergies per il progetto di sviluppo di Lapa Southwest, un giacimento petrolifero in acque profonde nel bacino di Santos nell’Atlantico Meridionale, a 270 chilometri al largo della costa di San Paolo, in Brasile. L’altro contratto è stato assegnato da Equinor per il progetto Irpa Pipeline che, in acque profonde nel Mare di Norvegia, consiste nell’installazione di una condotta di 80 chilometri che collega il modello di produzione sottomarina del giacimento Irpa alla piattaforma esistente Aasta Hansteen.

Il rialzo del greggio sostiene anche gli altri titoli petroliferi, da Tenaris +1,28%  a Eni +1,23% . In buono spolvero le banche, con in testa Bper Banca +1,64%  e Banco Bpm +0,87% , mentre in coda scivola Amplifon -3,70% , con gli analisti di Equita che hanno rivisto le stime sui ricavi 2022-2023 alla luce delle recenti tendenze del mercato, attendendosi un rallentamento del trend organico. Deboli Diasorin -0,47%  e tra i tecnologici Stmicroelectronics +0,07% , con il titolo che si prende una pausa dal rally in vista della pubblicazione dei conti 2022.

Per Netflix utili in calo ma boom abbonati con nuova formula

Spostando lo sguardo a Wall Street, il titolo di Netflix si è mosso in rialzo di oltre l’8% nell’after-hours, dopo la pubblicazione della trimestrale: utili inferiori alle attese negli ultimi tre mesi del 2022, ma numero di nuovi abbonati molto più alto del consensus del mercato. La società ha registrato un utile per azione di 12 centesimi su ricavi di 7,85 miliardi di dollari (+1,9%), contro i 45 centesimi su 7,85 miliardi attesi dagli esperti (l’utile netto è stato di 55,3 milioni, in calo del 91% rispetto a un anno prima). Netflix ha aggiunto 7,66 milioni di abbonati paganti netti globali, mentre le attese erano per 4,57 milioni, in linea tra l’altro con le previsioni della stessa piattaforma di streaming. Molto positivo, quindi, l’avvio del nuovo abbonamento economico con la pubblicità, mentre Reed Hastings ha annunciato che lascerà l’incarico di amministratore delegato ma resterà presidente (l’altro ceo Ted Sarandos manterrà l’incarico).

Spread stabile a 172 punti, rendimento sale al 3,81%

Seduta stabile per lo spread tra BTp e Bund, sui minimi dall’aprile 2022, all’indomani della diffusione dei verbali della Bce relativi all’ultima riunione e all’intervento della presidente della Bce Christine Lagarde al Forum di Davos. Il differenziale di rendimento tra il Bund tedesco e il BTp decennale benchmark ha aperto a 172 punti base, lo stesso livello registrato al closing del 19 gennaaio. In rialzo il rendimento BTp decennale al 3,81% da un’ultima posizione registrata ieri al 3,77 per cento.

Petrolio in lieve rialzo, gas torna sotto 60 euro al MWh

Sul fronte energetico, il petrolio è in modesto rialzo (+0,4% i future del Wti marzo a 80,93 dollari al barile, +0,43% a 86,53 dollari quelli del Brent di pari scadenza), mentre sono in lieve calo i prezzi del gas naturale (ad Amsterdam i contratti febbraio cedono lo 0,76% a 60,25 euro al megawattora). Sul valutario, l’euro resta sopra la soglia di 1,08 sul biglietto verde e vale 1,084 dollari (da 1,0839 in chiusura il 19 gennaio). L’euro/yen è a 139,707 (da 139,79) e il cambio dollaro/yen a 128,87.

Borsa Tokyo chiude in positivo (+0,56%) con yen debole

La Borsa di Tokyo, infine, è riuscita ad invertire la rotta e chiudere in terreno positivo l’ultima seduta della settimana con il “sentiment” degli investitori rinvigorito dai future statunitensi in rialzo dopo le perdite notturne di Wall Street e l’indebolimento dello yen. La Borsa ha così snobbato il dato sui prezzi al consumo cresciuti del 4% a dicembre, con un aumento maggiore dal dicembre 1981 ma in linea con le aspettative degli economisti. L’inflazione, in un contesto di impennata dei prezzi dell’energia legata alla guerra in Ucraina, dovrebbe però rallentare all’inizio del 2023 con l’entrata in vigore di un provvedimento del governo giapponese per ridurre le bollette. L’indice Nikkei dei titoli guida ha cosi’ chiuso in progresso dello 0,56% a 26.553,53 punti e il più ampio indice Topix ha guadagnato lo 0,59% a 1.926.87 punti.

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