Le penali potrebbero essere reintrodotte
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Il 2 luglio scorso il nostro ordinamento ha accolto la Direttiva europea 2014/17 sui mutui, rischiando di dover reintrodurre le penali di estinzione anticipata. In merito alla Mortgage Credit Directive e all’istituzione di un quadro normativo uniforme che garantisca la stabilità del settore e rinnovi la fiducia dei consumatori, si stabilisce una nuova disciplina relativa ai contratti di credito sui beni immobili.

L’applicazione delle penali, introdotte anche in caso di surroga, cancellerebbe i benefici della loro abolizione stabiliti dall’ex Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, che iniziò un percorso graduale conclusosi con l’approvazione del Decreto Bersani bis del 2007. Il provvedimento imponeva che la stipula di un finanziamento per comprare casa non potesse più contenere clausole che prevedano il pagamento di una qualsiasi cifra a titolo di indennizzo per la chiusura anticipata del finanziamento.

Prima di questa data, il mutuatario che decideva di estinguere il mutuo prima della scadenza era tenuto a pagare all’istituto di credito l’intero ammontare del debito residuo maggiorato di una penale, che poteva arrivare fino al 1,50% della cifra da saldare in caso di mutuo a tasso variabile e al 2,50% per quello a tasso fisso.

La Direttiva prevede all’articolo 66 che i singoli Stati dell’Unione Europea possano imporre delle condizioni per esercitare il recesso.

Il testo della disposizione stabilisce che “tra queste condizioni possono figurare restrizioni temporali sull’esercizio del diritto” o “un trattamento diverso a seconda del tipo di tasso debitore”. Le limitazioni “possono prevedere che il creditore abbia diritto a un indennizzo equo e obiettivamente giustificato per i costi potenziali direttamente connessi al rimborso anticipato del credito”.

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