Le principali ragioni per cui le startup falliscono
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Ecco la top ten:

1) Non soddisfa un bisogno del mercato

Nel 42% dei casi esaminati, la startup cercava di risolvere un problema interessante, ma non rispondeva a un bisogno specifico del mercato di riferimento. Non basta una tecnologia efficiente o un o staff preparato, ma un modello di business scalabile che risponda a una precisa esigenza.

2) Manca la liquidità

Il tempo e il denaro sono risorse limitate e devono essere usate con criterio. Il 29% delle startup esaminate è fallita per questa ragione. Tra i molti esempi, Flud è uno dei più celebri.

3) Il team non era quello giusto

La regola d’oro è che il team di partenza della startup riesca a essere autonomo nel poter realizzare un prodotto (o un servizio). Qualora il team non abbia queste competenze, la startup ha molte più possibilità di fallire.

4) Il mercato è saturo

Sono sbagliati i luoghi comuni, secondo i quali una startup non dovrebbe prestar attenzione alla concorrenza.

Nel 19% dei casi esaminati, questa è stata la ragione di fallimento: se è vero che trasformare il timore della concorrenza in un’ossessione non è costruttivo, ignorare i propri competitor può essere altrettanto sbagliato.

5) Problemi costi/prezzi

Stabilire un prezzo per un prodotto o un servizio erogato in fase di startup non è sempre semplice. Questa difficoltà si trasforma spesso nell’incapacità di fissare un prezzo equo, che non sia troppo alto o eccessivamente basso. L’incapacità nel creare questo equilibrio può determinare l’insuccesso dell’azienda.

6) Il prodotto non è user-friendly

Il prodotto dev’essere piacevole e semplice da usare. Un contributo significativo, in questo senso, arriva da Gamelayers, un’azienda che ha prodotto social games dal 2007 al 2009, che ha scritto sul proprio sito internet come messaggio d’addio ai propri clienti: “avremmo dovuto far qualcosa con cui fosse più facile divertirsi”.

7) Manca un buon modello di business

Un business model adeguato è una conditio sine qua non: dev’essere scalabile e deve prevedere anche eventuali business collaterali su cui puntare, qualora il modello primario fallisse.

8) Occhio al marketing

Conoscere il proprio target, saper attirare l’attenzione e trasformarla in ricavi è fondamentale per ogni startup. Spesso la linea di confine tra la vita e la morte di un prodotto/servizio è dato dal numero di clienti/utenti che si hanno: conoscere le caratteristiche quantitative e qualitative della propria customer base è una delle regole fondamentali per il successo.

9) È poco flessibile e non tiene conto dei feedback della clientela

Alcuni imprenditori vedono la propria impresa come un tunnel, entro cui procedere dritti, evitando gli ostacoli. La comprensione che la via verso il successo è flessibile e diramata, e non univoca e rigida, è uno dei dogmi per chi vuole evitare il fallimento: l’insuccesso di eCrowds e di Wotertide ne sono un esempio. I fondatori delle due startup concordano nel dire che il prodotto dev’essere creato per il cliente, mentre l’errore in entrambi i casi è stato quello di creare qualcosa che andasse a genio soprattutto ai fondatori.

10) Realizza il prodotto nel momento sbagliato

Se un prodotto viene realizzato troppo presto, i potenziali consumatori potrebbero riconoscerne le potenzialità, ma voltare le spalle e rivolgere lo sguardo altrove (perché non esiste ancora un bisogno chiaro nel mercato). Se il prodotto arriva troppo tardi si è persa un’opportunità di business. Arrivare al momento giusto è fondamentale.

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