Le proroghe delle concessioni autostradali non sono in contrasto con le norme europee sugli aiuti di Stato

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Lo stabilisce la Commissione Europea, che ha dato il via libera al piano concordato con il governo italiano e che prevede di allungare di 4 anni le concessioni sulla rete autostradale gestita da Aspi (scadranno quindi nel 2042) e sull’A4 Torino-Milano gestita da Sias (scadrà nel 2030).

L’esecutivo comunitario è soddisfatto dei limiti imposti agli aumenti tariffari – fissati al valore dell’inflazione maggiorato di uno 0,5% –, degli impegni a utilizzare i ricavi per realizzare investimenti infrastrutturali e dagli altri vincoli tesi a evitare distorsioni del mercato in favore delle società interessate. Sono questi elementi che hanno convinto Bruxelles a dare il disco verde.

Per Margrethe Vestager, commissaria per la Concorrenza, si è trovata “una soluzione che permetterà di effettuare investimenti essenziali nelle autostrade italiane, limitando nel contempo l’impatto sugli utilizzatori ed evitando una sovracompensazione delle imprese che gestiscono le autostrade”. L’esponente della Commissione ha riferito inoltre che l’Italia “ha convenuto di indire a breve nuovi bandi di gara per diverse importanti concessioni autostradali, al fine di garantire una vera concorrenza nel mercato”.

Secondo Bruxelles, gli interventi sbloccheranno 8,5 miliardi di euro per investimenti sulla rete viaria. Interventi ritenuti fondamentali per lo sviluppo economico del Paese. Sias, ad esempio, impiegherà le entrate generate dalla proroga della concessione sulla Torino-Milano per portare a termine un’altra tratta sotto la sua gestione, l’A33 Asti-Cuneo, per la quale per altro viene ridotto di 13 anni il periodo di concessione.

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