Le sofferenze bancarie saranno presto sul tavolo del Governo
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Ad annunciarlo è stato lo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo alla Borsa di Milano. L’esecutivo preparerà nelle prossime settimane degli interventi per facilitare la gestione dei crediti deteriorati accumulati dalle banche italiane, con un intervento che mira ad allineare le norme nazionali a quelle estere e che è stato definito di assoluta priorità.
“Credo che nelle prossime settimane il passaggio sulle sofferenze bancarie e sugli strumenti tesi a porre il nostro sistema bancario nelle stesse condizioni di quelli di altri Paesi troveranno corso e concretizzazione”, ha detto Renzi.

Due i binari di azione del Governo: quello interno, per il quale secondo Renzi alcuni interventi sarebbero già pronti; quello a Bruxelles, dove invece il confronto prosegue: “Stiamo negoziando con la Ue e con la Commissione alcune ipotesi di intervento, ne abbiamo altri pronti ad essere realizzati. Per noi questa è una priorità assoluta”.

 

E anche se il premier non è entrato nei particolari l’annuncio ha ricevuto commenti positivi. “Si è parlato di allineamento all’Europa e questa è la ricetta giusta”, ha dichiarato Roberto Nicastro, direttore generale di UniCredit, a margine di un evento a Milano.

Nicastro ha fornito qualche dato per evidenziare quanto sia fermo il mercato delle sofferenze in Italia facendo il paragone con la Spagna dove nel 2014 le transazioni hanno riguardato il 15% dello stock contro il 3% italiano.
Molto soddisfatto della risposta di Renzi, si è detto Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo: “Non mi aspettavo che il presidente mi potesse dare delle indicazioni tecniche su come il tema della normativa bancaria sarà risolto. Sono soddisfatto perché il presidente ha detto che è una priorità e noi ne siamo contenti”.
L’esecutivo sta studiando misure per semplificare le procedure fallimentari in tema di crediti e punta a ridurre gradualmente l’arco temporale entro il quale è possibile dedurre fiscalmente le perdite da svalutazione.

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