L’efficienza della Sepa

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Il triennio 2009-2011 ha visto variazioni significative nelle strategie e nelle strutture di costo di incassi e pagamenti. Gli effetti della migrazione ai sistemi Sepa evidenziano infatti una marcata diminuzione dei costi dei nuovi tracciati (gli Sct presentano una riduzione del -43% rispetto al periodo di rilevazione precedente) direttamente imputabile a una progressiva affermazione e crescente diffusione di queste forme tecniche, a discapito delle forme più tradizionali e in particolare dei Bonifici Estero Area Ue e dei BIR (fig. 1 e fig. 2).

Figura 1 –Costo medio unitario in uscita e variazioni % y/y

Sulla base di rielaborazioni effettuate da CeTIF e basate sui dati di benchmark, si stima che, in seguito allo switch off del 2014, il totale dei costi operativi destinati ai pagamenti si ridurrà una percentuale compresa tra il 20% e il 28% (fig. 3). Analogamente, è ipotizzabile che un Sepa Credit Transfer potrebbe arrivare a un costo medio unitario piuttosto contenuto, oscillante tra 0,48 e 0,60 euro.

Figura 2 – Andamento dei costi medi delle forme tecniche 2009-2011

In sostanza, una volta ammortizzati gli investimenti sostenuti per l’adeguamento, il tracciato Sepa sembra rappresentare unaleva significativa per l’efficienza dei pagamenti. Tuttavia, è opportuno specificare che le proiezioni relative al guadagno di efficienza non considerano i costi emergenti relativi a processi di apprendimento, ad adeguamenti di compliance successivi al momento della rilevazione e a investimenti infrastrutturali dettati da implementazioni successive allo switch off. In tal senso, il risparmio previsto va ascritto esclusivamente al passaggio da applicativi e processi che gestiscono le forme domestiche a strumenti Sepa.

L’andamento dei costi

Queste sono le principali evidenze emerse dall’attivitàdi ricerca pluriennale di CeTIF, denominata “La valutazione economica e strategica del business dei pagamenti”, che nell’edizione più recente è stata realizzata in collaborazione con Sia. Il percorso di ricerca prevede l’elaborazione di un benchmark periodico finalizzato all’analisi dei costi end to end nella catena del valore dei pagamenti, con riferimento alle principali forme tecniche attualmente in corso di utilizzo.

dati raccolti nel 2011, soprattutto rispetto alle transazioni in entrata, lasciano presagire un ulteriore recupero di efficienza, che si completerà probabilmente solo a migrazione avvenuta, portando a valore gli investimenti sostenuti.
Le rilevazioni riferite a questo periodo hanno reso particolarmente evidente che il recupero di efficienza nella produzione dei Bonifici Nazionali ha subito un rallentamento, passando da -32% nel 2010 a -7% nel 2011; inoltre, i Bonifici Estero Area Ue e i BIR si stanno stabilizzando su costi sensibilmente più alti rispetto al passato, lasciando intendere che i sistemi riferiti a tali prodotti rappresenteranno voci di spesa significative fino alla loro completa dismissione.
Sul lato degli incassi, invece, desta preoccupazione l’aumento dei costi dei Rid (+29% nel 2011, persino superiore al costo registrato nel 2009), dovuto principalmente a una contrazione dei volumi. L’anno di riferimento è infatti quello in cui la crisi economica ha inasprito le situazioni debitorie e le insolvenze da parte di privati, fornitori e aziende, rendendo tale forma tecnica meno utilizzata rispetto al passato. Se il canale web e il canale corporate fanno registrare incrementi contenuti rispetto all’anno precedente, il costo medio delle operazioni disposte allo sportello è invece quasi raddoppiato. Lo sportello è infatti il canale più costoso, con un costo medio pari a circa quattro volte il costo medio del canale on line e pari a quasi sei volte quello del canale corporate. I costi sono più elevati se si considerano le operazioni Non STP: per il canale corporate le operazioni STP hanno costi circa tre volte inferiori rispetto a quelle Non STP, mentre per il web banking le STP hanno costi circa quattro volte inferiori rispetto alle operazioni non “StraightThrough”. E’ invece positivo l’andamento dei costi delle Riba. Nello specifico, il costo medio delle operazioni in uscita ha fatto registrare una significativa riduzione, addirittura dimezzandosi nel corso del triennio 2009-2011.

L’attività di ricerca 2013-2014

CeTIF sta portando avanti le analisi relative al valore economico e alle strategie adottate per la gestione del business dei pagamenti con l’attività di ricerca 2013-2014 “La valutazione economica e strategica del business dei pagamenti: trend di mercato, progetti d’innovazione e benchmark dei costi”, avente l’obiettivo di analizzare le strategie che le banche hanno scelto di adottare per gestire in maniera efficace il business dei pagamenti.
CeTIF proseguirà inoltre l’attività di benchmarking con lo scopo di verificare come i cambiamenti in atto all’interno del sistema finanziario italiano influenzino i costi connessi agli strumenti di pagamento maggiormente utilizzati, svolgendo contemporaneamente un approfondimento relativo ad alcune tematiche di innovazione quali la gestione dei pagamenti on line e via mobile e prendendo in considerazione i trend di allargamento dell’ecosistema a operatori non finanziari.

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