L’indice Pmi servizi rallenta più del previsto

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Rallenta più del previsto l’indice Pmi dei servizi a marzo. L’indice nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende del paese per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Il Pmi servizi dell’Eurozona si è attestato a marzo a 54,9 punti contro i 55 punti della stima preliminare e i 56,2 punti di febbraio.

Particolarmente negativo il dato italiano, che a marzo è stato misurato pari a 52,6 punti, in calo rispetto ai 55,0 di febbraio. Il tasso di crescita ha indicato il valore più debole in cinque mesi. Il settore terziario italiano ha accusato un forte rallentamento della crescita nel mese di marzo. Attività e nuovi ordini hanno entrambi segnalato gli incrementi più deboli dallo scorso ottobre.

L’occupazione ha inoltre indicato un aumento più lento nonostante il rialzo del tasso di accumulo del
lavoro inevaso. L’inflazione dei costi, intanto, si è ulteriormente indebolita, mentre le pressioni della concorrenza hanno causato un calo delle tariffe applicate. La fiducia ha subìto variazioni minime rispetto allo scorso mese.

Tuttavia a marzo si assiste ad un’altra ondata di creazione di posti di lavoro nel settore italiano dei servizi. Salgono a 18 i mesi consecutivi in cui la crescita occupazionale registra valori in aumento, anche se quest’ultimo incremento è stato il più debole in quasi 6 mesi.

Proprio in relazione alla creazione di nuovi posti di lavoro, particolarmente indicativo è il dato spagnolo. L’indice dei servizi ha segnato i 56,2 punti a marzo, in calo rispetto ai 57,3 di febbraio, pur continuando a segnalare una forte crescita dell’attività nel settore dei servizi. Tuttavia il settore ha registrato la maggiore crescita di posti di lavoro degli ultimi 11 anni.

Il rallentamento del tasso di crescita ha colpito anche la Francia. L’indice destagionalizzato ha infatti segnato 56,9 punti a marzo, in calo dalla lettura di febbraio pari a 57,4. Il dato di marzo rappresenta il tasso di espansione più basso degli ultimi 7 mesi, pur rimanendo su livelli importanti.

Infine, lo stesso andamento si è registrato anche in Germania, il cui indice è rallentato per il secondo mese consecutivo a marzo a 53,9 punti, dai 55,3 di febbraio. Tuttavia, grazie alla forte crescita fatta registrare nei mesi precedenti quando l’indice ha raggiunto il picco massimo in 7 anni, la crescita media del primo trimestre dell’anno è stata la più importante dal terzo trimestre del 2014.

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