L’intelligenza artificiale è la nuova frontiera per la sicurezza informatica
Presentata una soluzione dedicata in particolare alle piccole e medie imprese che permette, grazie all’intelligenza artificiale, di rafforzare la sicurezza informatica aziendale.
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Presentata una soluzione dedicata alle piccole e medie imprese che permette, grazie all’intelligenza artificiale, di rafforzare la sicurezza informatica aziendale.

“Con DefenderAi vogliamo offrire alle piccole e medie aziende uno strumento per la difesa contro le minacce informatiche tra i più avanzati grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale con le nostre migliori componenti di rete e le soluzioni di cybersecurity disponibili”, ha dichiarato Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb. “La crescente minaccia degli attacchi hacker può essere combattuta solo con soluzioni sempre più sofisticate che facciano leva sulle tecnologie più avanzate come l’Ai per elevare al massimo i livelli di protezione contro le nuove frontiere degli attacchi informatici”.

Il motore semantico dell’Ai e l’analista virtuale 

Grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale che governano tutte le funzionalità di cybersecurity di DefenderAi, la difesa contro gli attacchi informatici viene aumentata in misura esponenziale, affermano Fastweb e 7Layers.

Due le funzionalità di punta del prodotto: l’interfaccia di controllo e di monitoraggio potenziata dall’Ai per la correlazione degli eventi di sicurezza, un vero e proprio analista virtuale che è in grado di rilevare e analizzare i tentativi di attacco e di attivare in automatico tutte le misure necessarie per bloccarli.

Al cuore dei DefenderAi c’è un motore semantico basato sull’Ai che genera report dettagliati di facile lettura su ogni incidente di sicurezza rilevato, indicando le azioni di mitigazione intraprese e suggerendo ulteriori misure da mettere in atto per aumentare ulteriormente le difese del perimetro aziendale, proprio come farebbe un analista di cybersecurity esperto.

noltre la soluzione è in grado di monitorare e rilevare attività sospette o minacce su pc e server aziendali tramite l’identificazione di comportamenti anomali e minacce avanzategarantendo una difesa avanzata e proattiva.

“DefenderAi risponde a sfide cruciali della cybersecurity come gli attacchi continui e invisibili, il gap di competenze, la gestione del tempo e la protezione dei dati”, ha dichiarato Riccardo Baldanzi, ceo di 7Layers. “Con questo nuovo servizio offriamo alle pmi gli strumenti essenziali per difendersi in un mondo sempre più digitale”.

Il fattore umano della cybersicurezza: la cyber-awareness

Per garantire anche a realtà più piccole una protezione efficace dagli attacchi informatici DefenderAi è una soluzione modulare, che permette in maniera semplice e flessibile di accedere a un set di funzionalità crescente favorendo un approccio graduale nell’adozione di soluzioni di cybersecurity. 

Il servizio garantisce il massimo della difesa nell’accesso ad Internet senza ulteriori apparati installati presso le sedi delle aziende, poiché integra tutte le componenti di sicurezza direttamente nell’infrastruttura di rete Fastweb.

La piattaforma include anche un programma innovativo di cyber awareness, cruciale per affrontare le vulnerabilità legate al “fattore umano”, e un monitoraggio costante delle fonti di intelligence per valutare costantemente il livello di sicurezza di una impresa rispetto alle nuove tipologie di minacce cibernetiche.

DefenceAi, difesa facile e proattiva per le Pmi

In un contesto in cui le minacce cyber sono sempre più numerose ed effettuate con tecniche di attacco sempre più complesse, le piccole e medie imprese spesso sono impreparate, anche per mancanza di consapevolezza, ad affrontare i pirati informatici. Si stima che circa il 50% degli attacchi abbia come obiettivo proprio le piccole e medie imprese perché spesso non dispongono di risorse adeguate.

Secondo l’ultimo report Clusit, inoltre, il 76% delle pmi non dispone di servizi di sicurezza avanzata e, di queste, il 13% risulta totalmente esposta agli attacchi informatici perché priva degli strumenti e delle competenze di base per rilevare e rispondere agli incidenti.

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