Maire Tecnimont compra tecnologia Biorenova per il riciclo della plastica
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NextChem, controllata di Maire Tecnimont che opera nella chimica verde e nelle tecnologie per la transizione, ha firmato un accordo con Biorenova per acquisire, sviluppare e industrializzare la tecnologia proprietaria CatC. Si tratta di un processo di riciclo chimico continuo per il recupero di monomeri ad alto grado di purezza da rifiuti plastici differenziati, in particolare dal polimetilmetacrilato: il Pmma, anche noto come plexiglas.

Produzione delle plastiche

«È un’operazione che va ad ampliare il portafoglio tecnologico del gruppo. Oggi siamo in grado di realizzare prodotti intermedi e finiti per l’industria delle plastiche, a partire dal riciclo meccanico-chimico con MyReplast: lo stabilimento di Bedizzole (Brescia) tratta 40mila tonnellate di rifiuti plastici all’anno. A gennaio abbiamo acquisito Conser, azienda romana che vende licenze per arrivare a polimeri biodegradabili. Oggi con l’acquisizione della tecnologia termo-catalitica CatC – con un impianto dimostrativo in Abruzzo – abbiamo ampliato la gamma del riciclo con la depolimerizzazione del plexiglas. Entro il 2025 ne costruiremo uno più grande, industriale, sempre in Italia. E poi venderemo in tutto il mondo licenze, servizi di ingegneria, macchinari critici, fino alla realizzazione dell’impianto. America ed Europa sono le più interessate alle tecnologie per la transizione, ma anche l’India, nonché il Sud-Est asiatico», racconta Fabrizio Di Amato, presidente di Maire Tecnimont, oggi presente in 45 Paesi, con 50 società operative e un organico di circa 9.300 persone.

Dal plexiglas alle poliolefine

NextChem prevede di industrializzare la tecnologia CatC nel mercato del plexiglas, per poi espandere il suo impiego ad altre plastiche come il polistirene, un materiale largamente utilizzato, dal packaging alimentare all’elettronica e all’automotive, fino ad applicare questo processo di depolimerizzazione al più ampio mercato delle poliolefine. «Usiamo i rifiuti come risorsa. Riducendo la plastica a monomeri, siamo in grado di realizzare un prodotto valido – sappiamo infatti che funziona –equivalente a quello vergine, senza ulteriori trattamenti, recuperato, conveniente. Anche in ottica di Plastic Tax, gli impianti che recuperano plastica riciclata diventeranno più competitivi dal punto di vista economico», dice Di Amato.

Il primo prototipo industriale basato sulla tecnologia CatC, con una capacità di trattamento autorizzata di 5 tonnellate al giorno di rifiuti plastici in ingresso, si trova presso la sede di Biorenova a Montorio al Vomano (Teramo). NextChem deterrà il 51% del capitale della nuova società proprietaria della tecnologia CatC. Biorenova manterrà il restante 49%. La finalizzazione, soggetta alle condizioni tipiche di questo tipo di operazioni, è prevista per il 30 aprile. Si prevedono ricavi fino a raggiungere un importo complessivo di 30 milioni di euro entro il 2028. Dopo questo periodo, si attende un fatturato nell’ordine di circa 15-20 milioni di euro all’anno. «Esportiamo tecnologia italiana: ricavi di questo tipo muovono investimenti importanti da parte dei clienti, nell’ordine di un miliardo di euro, con ricadute importanti sulla filiera italiana, e quindi sul Pil», ricorda Di Amato.

Distretto circolare

Alessandro Bernini, amministratore delegato del gruppo Maire Tecnimont, commenta: «Con questo accordo, espandiamo ulteriormente il portafoglio nelle tecnologie di depolimerizzazione, a seguito della nostra esperienza nel riciclo chimico. Progressivamente applicheremo questa innovativa tecnologia ad altri mercati a valore aggiunto. Si tratta di un ulteriore passo avanti per il modello del distretto circolare di NextChem, che integra tecnologie per la decarbonizzazione e il riciclo, facendo leva sulla nostra leadership nella catena del valore della plastica».

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