Lo ha confermato questa mattina Alberto Nagel, amministratore delegato dell’istituto di credito, nel corso di una call con la stampa che si è tenuta a margine della presentazione dei risultati del primo trimestre 2017-2018. Il manager ha tuttavia ammesso di restare aperto “ad altre opzioni”, confermando di fatto le voci sulla possibile creazione di un veicolo a cui conferire l’intera partecipazione in Generali.
Mediobanca, che attualmente detiene il 13% delle azioni della compagnia, punta a un alleggerimento entro giugno 2019. Alla base della scelta, ha spiegato oggi Nagel, ci sarebbe la “convinzione che se la banca investe più capitale in alcune attività di wealth management, ottiene un profilo bancario di gruppo più solido e, dal punto di vista del valore, più apprezzabile”. Propositi tuttavia rimasti finora solo sulla carta, visto che, per quanto in ripresa, il valore di Generali “è ancora lontano dal livello al quale avevamo iniziato a vendere due anni fa”.
Nessun commento, invece, sull’ipotesi di un nuovo direttore generale per la compagnia, in quanto, ha osservato Nagel, la corporate governance di Generali “è materia esclusiva di quel consiglio, e in quella sede vanno prese le decisioni”.