Moody’s declassa l’asset management a “negativo” da stabile
La decisione del declassamento di Moody's sull'industria del risparmio è stata presa a causa "della crescente portata degli sconvolgimenti economici e di mercato scatenati dal Coronavirus, la pandemia metterà a dura prova le entrate e il flusso di cassa dei gestori patrimoniali, che sono altamente correlati ai movimenti degli indici dei mercati finanziari" si legge nella nota.
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La decisione del declassamento di Moody’s sull’industria del risparmio è stata presa a causa “della crescente portata degli sconvolgimenti economici e di mercato scatenati dal Coronavirus, la pandemia metterà a dura prova le entrate e il flusso di cassa dei gestori patrimoniali, che sono altamente correlati ai movimenti degli indici dei mercati finanziari” si legge nella nota.

Gli analisti di Moody’s inoltre spiegano che: “È anche probabile che aumenti l’incertezza economica a livello globale limitando così i nuovi flussi nel settore, un’altra importante fonte di crescita dei ricavi per le attività. Vista la caduta precipitosa degli asset under management (AUM) nelle ultime quattro settimane, la redditività e la liquidità dei gestori patrimoniali saranno compromesse. Il nostro scenario di base presuppone che le condizioni del mercato economico e finanziario si indeboliranno nella prima metà del 2020, seguite da qualche ripresa nella seconda metà”.

A mitigare questo clima però ci saranno come sappiamo le misure adottate da banche centrali e dai singoli governi anche se, prosegue l’analisi, “i gestori patrimoniali saranno costretti ad adeguare rapidamente la propria struttura dei costi e conservare la liquidità. Nel caso in cui le misure sanitarie non siano in grado di ridurre la pandemia, potrebbe verifichersi un rallentamento negli Stati Uniti e in Europa e le implicazioni negative del credito per l’attività dell’asset management si intensificheranno”.

Inoltre ribadisce Moody’s che il calo di AUM ridurrà le entrate e ridurrà inoltre il flusso di cassa quest’anno. “Le entrate dei gestori patrimoniali sono fortemente correlate al beta del mercato e alla performance degli investimenti. L’estrema volatilità di mercato che è scoppiata a marzo avrà un impatto tangibile sulle entrate del secondo trimestre e proseguirà per il resto dell’anno se il calo del mercato dovesse persistere. Inoltre ci aspettiamo che i ricavi delle commissioni di performance diminuiranno drasticamente nel 2020 rispetto ai livelli del 2019”.

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