Nell’anno peggiore dal dopoguerra ad oggi il venture capital in Italia registra il miglior risultato degli ultimi 5 anni
Il corposo +55% che ha registrato il venture capital in Italia rispetto allo scorso anno è il segno evidente della volontà diffusa di lasciarsi alle spalle la pandemia che può sfruttare la propulsione di un sostegno della Pubblica Amministrazione mai in passato così intenso e costante e di una rivoluzione digitale sulla quale anche l’Unione Europea sta scommettendo con grande determinazione (e soprattutto dotazione).
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Il corposo +55% che ha registrato il venture capital in Italia rispetto allo scorso anno è il segno evidente della volontà diffusa di lasciarsi alle spalle la pandemia che può sfruttare la propulsione di un sostegno della Pubblica Amministrazione mai in passato così intenso e costante e di una rivoluzione digitale sulla quale anche l’Unione Europea sta scommettendo con grande determinazione (e soprattutto dotazione).

Dal report emerge inoltre una hit dei settori per investimento: su tutti Fintech, Health e Life Science, Food and Beverage, Software e & Digital Services, Transportation and Delivery con Satispay, Aidexa, Cortilia, Enthera Pharmaceuticals e Milkman che rappresentano le iniziative più finanziate.

“Il 2020 ha visto una buona crescita degli investimenti di Venture Capital. Dal 2016 ad oggi sostiene Marco Daviddi, Mediterranean Leader dell’area Strategy and Transactions di EY – il tasso di crescita annuale medio è stato nell’ordine del 25%. I recenti interventi e strumenti a supporto dell’ecosistema di innovazione nel nostro Paese iniziano a mostrare i propri frutti, non tanto da un punto di vista di volumi investiti, quanto nel creare un’efficace infrastruttura materiale e immateriale a supporto della creazione di un’impresa innovativa”. 

“Questa – ha aggiunto Daviddi – è la precondizione per poter essere competitivi anche verso i capitali internazionali, ancora scarsamente presenti in Italia in questo settore. Solo attirando tali capitali con idee imprenditoriali vincenti in un contesto organizzato ed efficace potremo recuperare la distanza che ora appare incolmabile con Francia, Germania, UK e Israele, favorendo anche la crescita sostenibile e nel lungo termine del nostro tessuto economico”.

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