Nell’uovo di Pasqua troveremo una nuova stangata sui prezzi del carburante
Con l’Arabia Saudita in testa, sostenuta da un gruppetto di altri Paesi, domenica scorsa - senza alcuni tipo di preavviso - L’Organizzazione dei Paesi Produttori ha tagliato la produzione di 1,16 milioni di barili al giorno a partire da maggio.
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Con l’Arabia Saudita in testa, sostenuta da un gruppetto di altri Paesi, domenica scorsa – senza alcuni tipo di preavviso – L’Organizzazione dei Paesi Produttori ha tagliato la produzione di 1,16 milioni di barili al giorno a partire da maggio. Si tratta della seconda riduzione nel giro di sette mesi. Una mossa che fin da lunedì mattina ha spinto decisamente in alto le quotazioni petrolifere tanto che le stime di diversi analisti prevedono già entro fine anno il petrolio toccherà i 100 dollari.

E i numeri sembrano dar ragione agli esperti visto che il Brent, in poche ore, è già tornato sui livello di inizio marzo, recuperando tutto il terreno che aveva perso nell’ultimo mese a causa della crisi delle banche. E a salire è stato pure il prezzo del gas assieme anche alle quotazioni dei prodotti raffinati.

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