Occupazione: il numero degli occupati ad Aprile raggiunge il record storico di 23 milioni e 200 mila

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disoccupazione italia istatE’ quanto si evince dai dati diffusi oggi dall’Istat. Dati confortanti per l’occupazione quindi, ma non per i giovani. Il tasso di disoccupazione si attesta infatti all’11,2%, stabile rispetto al mese precedente, mentre quello giovanile sale al 33,1% (+0,6 punti percentuali). Sempre ad aprile la stima degli occupati continua a mostrare una tendenza alla crescita (+0,3% rispetto a marzo, pari a +64 mila). Il tasso di occupazione si attesta al 58,4% (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente).La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 25-34enni. L’aumento maggiore ad aprile si stima per le donne (+52 mila) e per le persone di 35 anni o più (+77 mila). Prosegue la ripresa degli indipendenti (+60 mila) e dei dipendenti a termine (+41 mila), mentre diminuiscono i permanenti (-37 mila). Nel periodo febbraio-aprile 2018 si stima una crescita degli occupati dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (+67 mila). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+59 mila) e in misura più lieve gli indipendenti (+14 mila), mentre restano sostanzialmente stabili i dipendenti a tempo indeterminato. Su base annua continua l’aumento degli occupati (+0,9%, +215 mila). La crescita interessa donne e uomini e si concentra tra i lavoratori a termine (+329 mila), mentre diminuiscono i permanenti (-112 mila) e gli indipendenti rimangono stabili. Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+328 mila) e i giovani 15-24enni (+78 mila) mentre calano gli occupati tra i 25 e i 49 anni (-191 mila).Nel mese di maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua (in significativa accelerazione rispetto al +0,5% di aprile). Questi i dati rilevati dall’Istat secondo le stime preliminari. La marcata ripresa dell’inflazione – spiega via Balbo – si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati, la cui crescita tendenziale passa da +0,7% di aprile a +2,4%, e dei Beni energetici non regolamentati (da +2,7% a +5,3%). A questi fattori si aggiunge l’inversione di tendenza della dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,7% a +1,7%); contribuiscono poi, seppur in misura minore, i prezzi dei Tabacchi (da +2,8% a +3,4%) e quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,4%). L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli Beni energetici si attestano rispettivamente a +0,8% e +0,9% (da +0,5 di aprile per entrambe). L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuto ai rialzi dei prezzi di diverse tipologie di prodotto, tra cui spiccano quelli dei Beni energetici non regolamentati (+2,1%), degli Alimentari non lavorati (+1,9%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%).L’inflazione accelera sia per i beni (da +0,7% di aprile a +1,1%) sia per i servizi (da +0,3% a +0,9%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo ma di ampiezza inferiore rispetto ad aprile (da -0,4 punti percentuali a -0,2). L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo. A maggio inoltre i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,8% su base mensile e dell’1,9% su base annua, in accelerazione da +1,2% registrato ad aprile. E’ quanto stima l’Istat. In salita anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto che aumentano dello 0,8% in termini congiunturali e del 2,1% in termini tendenziali in accelerazione da +1,4% del mese precedente.

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