Open Accelerator è un nuovo programma di accelerazione totalmente italiano
Open Accelerator è un nuovo programma di accelerazione totalmente italiano

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Open Accelerator si propone di selezionare startup innovative e di fornire loro ospitalità, un investimento “seed” e un percorso didattico per aiutarle a costruire un modello di business. A crearlo è stato ZCube, Research Venture del gruppo farmaceutico Zambon, che ha pubblicato oggi online il bando di selezione.

La partecipazione è aperta da oggi fino al 30 aprile per progetti innovativi di sistemi avanzati di somministrazione e rilascio farmaci o di tecnologie per la prevenzione e il trattamento delle patologie. In pratica le quattro aree di interesse sono: drug delivery systems (somministrazione di farmaci che abbiano le caratteristiche adeguate per il rilascio controllato e mirato all’interno dell’organismo), wearables (dispositivi indossabili per malattie croniche), open source prototyping (piattaforme tecnologiche innovative quali dispositivi diagnostici professionali e applicazioni biometriche avanzate) e big data (analisi e sfruttamento dei dati che consentano la riduzione dei costi sanitari attraverso diagnosi più efficaci e l’individuazione di farmaci personalizzati).
È prevista la selezione di un massimo di 20 progetti, di cui i sei considerati più meritevoli riceveranno un investimento seed di un massimo di 100.000 euro ciascuno. Il percorso di accelerazione verrà ospitato dal campus Open Zone di Bresso, con una parte didattica composta da nove incontri settimanali di apprendimento e condivisione degli elementi base di un modello di business, secondo la metodologia di “business model canvas” adottata da varie istituzioni statunitensi. L’ultima e decima tappa sarà il Pitch Day, durante il quale i team presenteranno il loro progetto e riceveranno i commenti finali da parte del Comitato Scientifico che deciderà su quali progetti investire.

“Vista la vivacità il e fervore del mercato italiano verso startup e innovazione, abbiamo pensato che fosse il momento opportuno per avviare questo progetto”, ci ha detto Roberto Consonni, chairman di ZCube. “È lo sbocco di un’evoluzione con cui ZCube sta passando dalla semplice gestione di progetti a una visione più aperta al mondo di professori, ricercatori e studenti. In questo modo speriamo di dare un ulteriore sostegno alla ricerca e all’innovazione all’interno dell’industria italiana, che crediamo abbia sofferto di arretratezze, anche perché non ci si è creduto fino in fondo. Quando si fa innovazione i risultati non sono certi, e un Paese in difficoltà non supporta le iniziative a rischio. Crediamo però che in questo momento l’Italia si sia riavvicinata al mondo della ricerca e dell’innovazione e lo abbia rivalutato, anche con interventi legislativi recenti come quello del “patent box”, che hanno messo in evidenza un problema di burocrazia e un pregiudizio del mondo finanziario verso il mercato italiano, il quale invece ha dentro di sé grandi possibilità e grandi capacità, sia nelle università sia tra i giovani imprenditori”.

I 100.000 euro in palio possono servire a una startup per superare i primi 8-14 mesi della sua fase iniziale. “Noi speriamo che al termine del percorso le startup si aprano al mondo finanziario, e non dipendano in senso stretto dal nostro investimento, ma questo non esclude che noi si partecipi con investimenti ulteriori, almeno per quei progetti che all’interno della nostra logica ci sembrano meritevoli di prosecuzione”, ha detto ancora Consonni. “Ci stiamo rivolgendo in primo luogo a team universitari che compiano una ricerca molto mirata nei settori che abbiamo identificato. Se si presentassero 40-50 progetti sarebbe un ottimo risultato. Ci aspettiamo una partecipazione rilevante dalle università prossime ai nostri siti e con cui da tempo abbiamo relazioni, ma anche da tutto il resto d’Italia. Il Centro-Sud è a volte penalizzato in chiave finanziaria ma spesso ricco e stimolante in termini di idee, quindi non sarei sorpreso se molte iniziative arrivassero da lì, dove c’è meno possibilità di essere avvicinati da finanziatori”.

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