Operaio ferito, sciopero alla Fincantieri. La Fim Cisl: “Ecco perché non aderiamo”
Modalità e tempistiche non adeguate, mancata discussione tra le componenti delle sigle sindacali: queste in sintesi le motivazioni per cui la Fim Cisl non ha aderito allo sciopero proclamato da Fiom Cgil e Uilm Uil allo stabilimento Fincantieri al porto di Ancona per oggi, a seguito dell’incidente di alcuni giorni fa, per cui è ridotto in gravi condizioni un operaio bengalese di 24 anni.
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Modalità e tempistiche non adeguate, mancata discussione tra le componenti delle sigle sindacali: queste in sintesi le motivazioni per cui la Fim Cisl non ha aderito allo sciopero proclamato da Fiom Cgil e Uilm Uil allo stabilimento Fincantieri al porto di Ancona per oggi, a seguito dell’incidente di alcuni giorni fa, per cui è ridotto in gravi condizioni un operaio bengalese di 24 anni. Si legge nella nota della Fim Cisl: “Condividiamo certamente la denuncia di multe irregolarità tra le ditte di appalto come le ben note paghe globali, episodi di caporalato e più in generale il mancato rispetto dei minimi diritti, ma non c’è stata la minima discussione tra tutti i componenti della Rsu delle tre sigle sindacali che ancora non si sono mai riunite. Lo sciopero è stato programmato e proclamato per la giornata del 10 giugno, quando il giorno prima è previsto un incontro con l’azienda, occasione nella quale discutere dell’accaduto. Riteniamo opportuno che occorreva aprire prima una seria discussione con l’azienda sulle ditte d’appalto anche alla luce dell’intesa siglata a livello nazionale tra il gruppo Fincantieri e le organizzazioni sindacali.

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