Parte oggi la settimana nazionale delle reti d’impresa promossa da Veneto Banca
Veneto Banca ridisegna la rete

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Oltre 500 tra professionisti e imprenditori, con il supporto e la consulenza di Veneto Banca, si daranno appuntamento per incontri e confronti sul contratto di rete, uno degli strumenti più efficaci per aumentare la competitività delle aziende e grazie al quale è possibile superare la frammentazione del tessuto imprenditoriale nazionale.

Fino a venerdì 3 luglio, sul palco della sala congressi del nuovo padiglione fieristico a Marghera, si alterneranno rappresentanti del mondo dell’industria, dell’artigianato e del commercio, associazioni di categoria, politici nazionali e amministratori locali, uniti dall’obiettivo di promuovere le reti come volàno per l’economia, grazie al quale le pmi possono cogliere opportunità prima irraggiungibili sui mercati internazionali.

“Il numero medio di imprese per rete a livello nazionale è pari a 5, tra i più bassi d’Europa”, ha osservato Dario Accetta, direttore corporate di Veneto Banca.  “Veneto Banca ha scelto di scendere in campo facendosi direttamente promotrice delle aggregazioni tra imprese e fornendo un’assistenza a 360°, che va oltre i finanziamenti dedicati. L’obiettivo è aumentare i soggetti coinvolti, sia complessivamente che come numero medio per rete, perché reti composte da più imprese possono affrontare meglio mercati sempre più globalizzati e concorrenziali. Non è un segreto infatti che l’export è al momento la via più importante per la ripresa economica del nostro Paese. Le imprese che durante la crisi hanno saputo innovare e internazionalizzare sono quelle che non solo sono sopravvissute, ma hanno in molte occasioni addirittura aumentato le proprie quote di mercato”. Le reti d’impresa, ha concluso il manager, “aprono molte porte alle nostre pmi e ne possono accrescere competitività e capacità innovativa. I vantaggi sono numerosi e vanno dallo scambio di informazioni e know-how alla riduzione dei costi, dal raggiungimento di dimensioni adeguate allo sfruttamento di economie di scala e di scopo alla riduzione dei rischi, senza dimenticare l’accesso a fonti di finanziamento come quelle offerte dalla Banca Europea degli Investimenti e le agevolazioni fiscali”.

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