Partenza a tappe per le liti online
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Alle porte c’è il debutto sperimentale in due regioni, poi ci sarà un’estensione ad altre sei aree entro la fine del 2016 per arrivare successivamente all’applicazione in tutto il territorio nazionale. Il processo telematico tributario si avvia a partire il 1° dicembre in Toscana e Umbria.
Un passaggio importante per la giustizia tributaria, anche se le associazioni di categoria non mancano di sottolineare i possibili problemi operativi e chiedono il rinvio.
Il meccanismo
Il processo telematico tributario si svolgerà attraverso un portale che consentirà l’accesso al sistema della giustizia tributaria (Sigit) per il deposito in via telematica degli atti necessari ad avviare il ricorso. Il sito prevede una navigazione differenziata in base agli utenti: nella sezione pubblica tutti gli utenti (anche non registrati) potranno accedere alle informazioni generali sui servizi disponibili, alle istruzioni operative per l’accesso ai servizi con registrazione; alle novità normative relative al processo tributario e ai servizi fruibili in modo anonimo. Gli utenti registrati potranno invece accedere anche all’area riservata (per ora, utilizzabile soltanto dai giudici tributari) e avere accesso a ulteriori funzionalità.
I timori
«Rispettare la data del 1° dicembre sarà difficile – commenta Ennio Attilio Sepe, presidente dell’Associazione magistrati tributari (Amt) – perché ci sono alcuni problemi di predisposizione dei programmi».
Oltre ai ritardi tecnici, però, c’è secondo Sepe anche un problema organizzativo: «I giudici dovranno dotarsi a proprie spese di un computer, mentre per i magistrati ordinari è stata l’amministrazione a provvedere». Sepe è scettico sulla convenienza del processo telematico perché sostiene che l’esperienza del processo civile online non abbia portato una riduzione dei tempi.
Il coordinamento
Mario Cavallaro, a capo del Cpgt (Consiglio di presidenza della giustizia tributaria), esprime la convinzione che il processo telematico tributario sarà «più rapido di quello civile perché si basa essenzialmente su un cloud attraverso il portale giustizia tributaria. Con le password personali si potrà accedere al proprio fascicolo del processo». Nel processo telematico tributario gli atti non verranno inviati tramite pec ma collocati nel portale attraverso un accesso dedicato e «questo renderà piùfriendly l’utilizzo del sistema», sottolinea Cavallaro, che racconta che nei prossimi giorni sarà costituito «un comitato di coordinamento composto da Cpgt, Sogei e direzione della Giustizia tributaria del Mef che dovrà valutare l’andamento della sperimentazione in atto, individuare almeno altre sei regioni (tre grandi e tre medie) a cui estendere il processo telematico entro la seconda metà del 2016, preparare l’estensione a regime a tutte le altre aree e definire le modalità per il deposito digitale della sentenza ancora non previsto».
Le sezioni specializzate
Ma non c’è solo la novità del processo telematico. Dal 1° gennaio debuttano, infatti, le modifiche introdotte dal decreto delegato sul contenzioso (Dlgs 156/2015). Sul fronte dell’istituzione delle sezioni specializzate, Cavallaro annuncia che il 3 dicembre ci sarà un incontro ufficiale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui seguirà una riunione con i presidenti di Ctr «per raccogliere i pareri e arrivare al provvedimento che dovremmo adottare sulle sezioni specializzate». Per quanto riguarda, invece, le sezioni non operanti, è in preparazione una risoluzione per chiederne la razionalizzazione.

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