Pensare da sottoscrittore aiuta a mettersi nei panni di chi deve accendere un mutuo

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Un sottoscrittore ha un ruolo importante nel settore dei mutui e soprattutto porta una pesante responsabilità. Pensare come un sottoscrittore significa determinare se il mutuatario ha una ragionevole capacità di rimborsare il prestito e se soddisfa le linee guida e le esigenze del creditore; si tratta di due questioni critiche che ogni sottoscrittore di un mutuo deve affrontare. Tutti gli istituti di credito hanno regole, requisiti ed orientamenti diversi, ma più in generale dietro ogni mutuo vi è un meccanismo intricato i cui ingranaggi principali sono banche, investitori, intermediari del credito e mutuatari

Per chi decide di accendere un mutuo la domanda è sempre la medesima: Cosa si può fare per ottenerlo più rapidamente, più facilmente e con meno condizioni? Questa è la prima domanda da porsi per pensare come un sottoscrittore.

Fate domande 
Il primo passo in genere sta nel fatto che il sottoscrittore sta valutando attentamente la richiesta di prestito, prima di avviare l’iter è bene immedesimarsi nei panni del mutuatario, ci sono punti da mettere a fuoco? sui quali vale la pena spendere qualche parola in più? Spesso una comanda di mutuo “inciampa” su punti che non sono stati messi a fuoco in precedenza poiché dati per scontati.

Ci sono dei problemi di reddito insoliti? 
La situazione occupazionale è chiara? vi sono dettagli da chiarire? Qual’è lo stato del mantenimento dei figli?
Queste sono solo alcune delle questioni da affrontare per un mutuatario, che a volte gli intermediari non anticipano al cliente il quale si trova in balia di documentazione e fogli informativi, per questo motivo molte richieste partono con mesi di ritardo, proprio perché il cliente si “spaventa” con tutta questa mole di informazioni da fornire. Ogni prestito è diverso, ogni mutuatario è diverso, quindi coprendo quelle sfumature in anticipo vi farà risparmiare tempo, denaro e frustrazione – e alla fine incide non di poco sui tempi di tutto l’iter.

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