L’indice Ftse Mib mostra un progresso dello 0,53%. A Piazza Affari le uniche a fare un po’ fatica sono le banche.
Unicredit sotto pressione, con un trader che ha citato a Reuters le indiscrezioni di un quotidiano su malumori fra azionisti e vertici dell’istituto. Le ipotesi di un’accelerazione nelle trattative per una fusione continuano a tenere accesi i riflettori su Pop Milano (piatta) e Banca Carige (in rialzo, così come ieri).
Tra i titoli del lusso spicca il ribasso del’1,5% circa di Luxottica, appesantita dalla prese di beneficio dopo il rally di ieri. Balzo del 3,5% per Azimut. Saras fa segnare un progresso di quasi il 2% dopo che il numero uno di Rosneft ha fatto sapere che la società russa manterrà il 12% nel gruppo di servizi petroliferi italiano.
È un’altra seduta positiva in tutta Europa dopo che la Bce ha espresso l’intenzione di fare ancora fuoco. I mercati salutano con favore l’idea di essere inondati di nuova liquidità. Draghi ha parlato della possibilità di abbassare ancora i tassi sui depositi, fermi al -0,2%, e di potenziare il Quantitative Easing già a partire da dicembre.
In seguito alle indicazioni del banchiere, si restringe ancora lo Spread tra Btp e Bund decennali che scivola in area 95 punti base.
La Borsa di Tokyo ha fatto un balzo del 2,1% sfruttando anch’essa l’effetto Draghi. Il Nikkei e l’Hang Seng corrono sulle speranze di ulteriori misure di allentamento monetario in Eurozona.
Sul versante macro, l’attività manifatturiera giapponese è salita come non accadeva da marzo dell’anno scorso. I prezzi delle case cinesi sono aumentati per il quinto mese di fila.
Sul valutario, l’euro si assesta dopo le perdite pesanti subite nei confronti del dollaro, e fa +0,10% a 1,1120 dollari. La divisa ieri ha rotto tutti i supporti di breve termine. La moneta unica si attesta in area 1,12, mentre il focus degli investitori si sposta sulla riunione della Fed in calendario la settimana prossima.
Tra gli altri mercati, i prezzi del petrolio avanzano, ma il rafforzamento del biglietto verde impedisce guadagni maggiori.