Portabilità dei conti correnti, ci siamo
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La norma che deve regolare d’ora in poi il trasloco di un cliente da una banca all’altra è ormai legge con l’approvazione definitiva al Senato del decreto legge sulla riforma delle banche popolari. Il provvedimento è appunto quello che cancella il voto capitario nelle grandi banche popolari e stabilisce che le stesse popolari debbano diventare spa, se l’attivo supera gli otto miliardi. All’articolo 2, recepisce anche la direttiva europea (la 2014/92) sulla portabilità dei conti correnti: sarà possibile cambiare banca entro 12 giorni lavorativi, con multe fra i 5.160 e i 64.555 euro per gli istituti di credito inadempienti: non più personalmente ai dirigenti, però, ma a tutta la banca. Questa norma è infatti prevista dal Testo unico bancario (articolo 144), ma a breve sarà rivista, nota l’Abi, per recepire la direttiva di Basilea sui requisiti di capitale (la Crd4), con le novità sul sistema unico di vigilanza europea.
La regola sulla portabilità dei conti entra immediatamente in vigore, ma le banche hanno ottenuto tre mesi di tempo per adeguarsi. Quindi la portabilità piena dovrebbe partire da fine giugno.
Inoltre c’è ancora un punto di domanda sui tempi di trasferimento del deposito titoli: «Operazione complessa sul piano organizzativo, perché ci possono essere titoli depositati all’estero», commenta l’Abi; e sull’entità del risarcimento al cliente penalizzato dai ritardi. Entrambi i nodi andranno sciolti con un decreto del ministero dell’Economia, da varare entro quattro mesi. Dopo la surroga dei mutui, che ha smosso il mercato spingendo i clienti a cercare condizioni migliori in altre banche, questo è comunque il secondo passo verso una maggiore concorrenza del sistema. Tre i principali cambiamenti. Primo, ora c’è un tetto fisso – i 12 giorni lavorativi, appunto – entro il quale la vecchia banca deve trasferire alla nuova tutta la documentazione sul conto corrente del cliente che vuole trasferirsi, dalla domiciliazione delle bollette alla carta di credito, ai bonifici ricorrenti.
Secondo, diventa più semplice spostare il conto. Basta presentarsi al nuovo istituto e firmare un modulo, con il quale lo si autorizza a raccogliere informazioni dalla banca precedente. «Si evitano così anche eventuali discussioni con il direttore dell’istituto che si lascia», sottolinea Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, che dà dell’operazione un «giudizio positivo» malgrado gli emendamenti presentati e non recepiti sugli indennizzi e sul trasferimento titoli.
La terza svolta sono le multe per le banche inadempienti.
Il trasferimento dei conti correnti c’era già, secondo accordi interbancari, ma i tempi massimi di chiusura potevano essere lunghi: secondo un’indagine di Altroconsumo, anche oltre i tre mesi (caso Popolare di Vicenza, più veloci Creval con tre, Unicredit con sei).
«Con questa legge e la spinta dei conti online ci sarà molta mobilità», prevede Roberto Ferrari, direttore generale di CheBanca! che ieri ha presentato il primo Digital banking index Italy . I correntisti online, dice la ricerca su 21 istituti, sono ormai 16,5 milioni e nell’ultimo anno (da febbraio a febbraio) risultano avere chiuso un conto corrente sul web in tre milioni (18%). Due milioni per ragioni economiche .
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