Tuttavia, a smorzare un po’ gli entusiasmi circa la ripresa del mercato immobiliare, arrivano dall’Agenzia delle Entrate dati freschi che rilevano, nei primi tre mesi di quest’anno, una contrazione del 3% del numero delle nuove compravendite, dopo che il terzo e quarto trimestre del 2014 avevano fatto ben sperare con aumenti, rispettivamente, del 4,2% e del 7,1%.
Eppure, l’ultima edizione della Bussola Crif conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il momento è tra i più favorevoli per chi ha in mente di comprare una casa servendosi di un mutuo. I prezzi degli immobili sono ulteriormente scesi nel secondo trimestre 2015 del 2,5% (rispetto al -1,9% del primo) e i migliori spread medi richiesti dalle banche sono passati dall’1,8% del tasso variabile e l’1,9% del fisso nel primo trimestre di quest’anno a, rispettivamente, l’1,7% e l’1,3% del secondo. Spread che, se confrontati con i migliori dello stesso periodo del 2014, equivalgono a un taglio del -30% per il variabile e di ben il-47% del fisso.
Per quanto riguarda la domanda di mutui, si registra infine un incremento del 59% nel primo semestre 2015 pur restando le famiglie italiane ancora molto caute come dimostrano l’allungamento dei piani di rimborso e la preferenza accordata ai finanziamenti a tasso fisso, scelti nel 71% dei casi da chi nel secondo trimestre di quest’anno ha richiesto un nuovo mutuo. Complice un valore dell’Eurirs (l’indice sul quale si calcola il tasso fisso) ai minimi, che garantisce rate più basse che in passato e costanti per tutto il periodo del rimborso.