Quali sono i termini di una cartella esattoriale ?
La definizione agevolata consiste in una misura che permette al contribuente di estinguere i debiti legati ai carichi affidati agli agenti della riscossione, inclusi gli avvisi esecutivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, senza dover pagare sanzioni ed interessi di mora.
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La definizione agevolata consiste in una misura che permette al contribuente di estinguere i debiti legati ai carichi affidati agli agenti della riscossione, inclusi gli avvisi esecutivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, senza dover pagare sanzioni ed interessi di mora.

Ebbene, vediamo quali sono i termini per le definizioni agevolate nel decreto Sostegni ter. L’art. 10-quinquies del provvedimento ha fissato che il versamento delle rate del 2020, 2021 e 2022, allo scopo delle definizioni agevolate è ritenuto tempestivo e non comporta l’inefficacia delle stesse, se compiuto in maniera integrale, rispettivamente:

– entro il 30 aprile 2022, per le rate in scadenza nell’anno 2020;

– entro il 31 luglio 2022, per le rate in scadenza nell’anno 2021;

– entro il 30 novembre 2022, per le rate in scadenza nell’anno 2022.

Nessun dubbio dunque: in tema di cartelle esattoriali, l’articolo 10-quinquies proroga i termini per il versamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio scadute nel 2020 e nel 2021 e quelle in scadenza nel 2022.

Questo il quadro indicato dal decreto che include, peraltro, misure urgenti in tema di contenimento degli effetti dei rincari dei prezzi dell’energia e di sostegno alle aziende e operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, collegate all’emergenza da coronavirus e alla delicata situazione internazionale.

Previsti 5 giorni di tolleranza con pagamenti senza conseguenze

Una ulteriore garanzia per il contribuente è rappresentata dal margine di cinque giorni per i ritardatari. Che cosa significa esattamente? In sintesi, i pagamenti sono comunque ritenuti regolari, se fatti con un ritardo non al di sopra dei 5 giorni dalla scadenza.

In termini pratici, ad esempio, il pagamento delle rate scadute nel 2020, per effetto dei differimenti da calendario, potrà essere eseguito entro il 9 maggio 2022, ed il motivo è molto semplice. Il 30 aprile, di scadenza, è sabato, e perciò slitta a lunedì 2 maggio 2022. Mentre i 5 giorni di tolleranza dopo il 2 maggio scadono il 7 maggio, sabato, che, a sua volta, slitta a lunedì 9 maggio.

Attenzione però: in ambito cartelle esattoriali, il contribuente perde la possibilità di avvalersi della definizione agevolata se:

  • non paga interamente;
  • e in modo tempestivo le rate previste.

In ipotesi di mancato, o di insufficiente o tardivo pagamento dell’unica rata, o di una rata di quelle nelle quali è stato dilazionato il pagamento delle somme, la definizione non comporta effetti e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza, per quanto attiene al recupero dei carichi oggetto della definizione.

L’Agenzia delle Entrate ha rimarcato altresì che se il pagamento sarà integrato oltre i termini previsti o per importi parziali, la misura agevolativa non potrà perfezionarsi e i versamenti compiuti saranno ritenuti a titolo di acconto sulle somme dovute.

Cartelle esattoriali e Sostegni ter: come pagare?

Per poter rispettare i propri obblighi di contribuente e dunque pagare il dovuto, l’Agenzia delle Entrate ha precisato inoltre che è possibile:

  • utilizzare il servizio “Paga on-line” (disponibile sul sito web di Agenzia delle Entrate – Riscossione e sull’app EquiClick);
  • prenotare un appuntamento presso lo sportello territoriale più vicino con il servizio “Prenota un appuntamento allo sportello territoriale”, indicato nell’area pubblica del sito internet dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione;
  • scegliere i canali web delle banche, di Poste Italiane e di tutti gli altri prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), facenti parte del sistema PagoPA.

L’Amministrazione finanziaria infine ricorda che è possibile compiere il versamento attraverso compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (cd. crediti certificati), maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi verso la PA.

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