Quote Bankitalia, Consob rimanda ai cda

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Consob rimette ai cda delle banche italiane la decisione se inserire o meno a bilancio la plusvalenza derivante dalla rivalutazione delle quote detenute in Bankitalia. Dopo la richiesta di chiarimenti sul tema proveniente dall’Esma, emersa a sorpresa nel week end, la Commissione di Borsa ha risposto ieri con un una nota diffusa in serata a firma del presidente Giuseppe Vegas. Gli amministratori, in sede di approvazione del bilancio 2013, «dovranno adottare, sulla base del più completo quadro informativo disponibile, la modalità di contabilizzazione che ritengono più appropriata a soddisfare i criteri previsti dai principi contabili internazionali», si legge in un comunicato. Insomma, la valutazione rimane in capo alle banche. E qualunque sia la decisione finale, in virtù della «particolare delicatezza della materia», gli istituti dovranno inserire nel bilancio «la più completa informativa al riguardo». Con questa nota, Consob ha replicato nello specifico a una sollecitazione di chiarimento sul tema giunta da una società finanziaria – non indicata dalla Autorità stessa, ma che risulterebbe essere Generali – dopo i rilievi dell’autorità europea di vigilanza sui mercati finanziari. Una risposta che pare avere valore interlocutorio visto che «sono in corso approfondimenti presso tutte le sedi nazionali e internazionali» anche «in ragione dei complessi profili di unicità e atipicità che caratterizzano l’operazione».

Tuttavia, ciò che è certo, è che per ora le banche si trovano nell’incertezza interpretativa di una norma avvallata da Bankitalia e dal Ministero del Tesoro ma che, invece, sembra non aver trovato consensi all’interno dell’Esma, complice il peso dei “falchi”, come la Germania, contrari all’operazione. La comunicazione della Consob arriva in una settimana densa di appuntamenti per le principali banche italiane, visto che proprio in questi giorni molti istituti alzeranno il velo sui loro conti. In ballo ci sono oltre 6 miliardi di potenziali plusvalenze che possono far gola in una fase di magra per le banche italiane come quella attuale.

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