Riccione è stata la capitale italiana sui temi del credito alle PMI

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Dal 25 al 27 settembre, presso l’Hotel Lungomare, si è svolta la Convention annuale di Fedart-Fidi che associa circa 130 Confidi per un volume complessivo di finanziamenti garantiti – stando agli ultimi dati certificati – di circa 14 miliardi di euro, con garanzie per 6,4 miliardi di euro a favore di oltre 700.000 piccole e micro imprese.

Una Convention importante, per i temi toccati e per la celebrazione dei venti anni della Federazione, costituita nel 1994. L’evento è stato arricchito dai contributi dei numerosi oratori e ospiti che si sono succeduti nelle 8 sessioni di lavoro, dalla Banca d’Italia al Ministero dello Sviluppo Economico, e ha visto la partecipazione dei vertici delle Confederazioni, presenti con i Presidenti Giorgio Merletti di Confartigianato e Daniele Vaccarino di CNA e Cesare Fumagalli e Sergio Silvestrini Segretari Generali rispettivamente di Confartigianato e CNA.

Al centro dell’azione della Federazione è la definizione di una nuova politica del credito, in grado di far concretamente arrivare alle PMI le risorse, oggi quanto mai fondamentali. L’attenzione di Fedart è rivolta in particolare a quelle imprese che sono nella cosiddetta “zona grigia”, che, pur avendo possibilità di sviluppo, in questo momento storico trovano difficoltà a rivolgersi direttamente alle banche per ottenere il credito necessario per portare avanti i propri obiettivi sul mercato, e che trovano quindi nei Confidi un valido supporto per finanziarsi.

Il Presidente Fabio Petri, nella relazione introduttiva, ha sottolineato: “serve al riguardo una radicale svolta per liberare il Paese e le banche da vincoli e rigidità che stanno compromettendo qualsiasi tentativo, seppur timido, di ripresa. Svolta ad iniziare dalle risorse messe a disposizione dalla BCE, già largamente inutilizzate. Le banche si trincerano dietro l’affermazione che la vera ragione del credit crunch è la scarsa domanda delle imprese, e non il venir meno dell’offerta di finanziamenti. Sarebbe utile comprendere se la stretta creditizia sia realmente legata alla mancanza di domanda o piuttosto al fatto che questa domanda non riesce ad essere intercettata e a passare nelle maglie troppo serrate delle banche”.

Il Fondo Centrale di Garanzia, sempre più in concorrenza con i Confidi, si sta progressivamente orientando verso la garanzia diretta delle banche a discapito della controgaranzia attraverso i Confidi, nonostante che quest’ultima consenta un migliore e più efficiente impiego delle risorse pubbliche a sostegno del credito e minori oneri a carico del bilancio dello Stato. “Sarebbe utile domandarsi – ha proseguito Fabio Petri – se la strategia del Fondo sia quella di favorire l’accesso al credito delle PMI, per cui è stato costituito, o piuttosto di trasferire indirettamente le risorse pubbliche al sistema bancario”. L’attuale funzionamento del Fondo Centrale di Garanzia non risponde infatti a criteri di efficacia ed efficienza e l’operatività è tarata in modo da ammettere agli interventi le imprese migliori, che invece potrebbero relazionarsi positivamente con il sistema bancario in modo autonomo. Continuando così esse sottrarranno risorse alle altre imprese che, seppure sane ma in momentanea difficoltà finanziaria, hanno realmente bisogno dell’intervento pubblico per accedere al credito, spesso fondamentale per ripartire. Inoltre, la garanzia diretta, che sta sempre più sostituendosi alla controgaranzia, anche a seguito degli ultimi interventi normativi, si caratterizza – rispetto a quest’ultima – per un tasso di sofferenza nettamente più elevato (4,9% contro 2,7%) tutto a carico del bilancio dello Stato, oltre a un minore volume di finanziamenti garantiti alle imprese a parità di risorse pubbliche.

“Fedart ha condotto uno specifico approfondimento su questo tema,” ha spiegato il Direttore di Fedart Fidi, Leonardo Nafissi “da cui emerge come sia oggi prioritario definire una politica pubblica della garanzia unitaria, mirata sulle esigenze del sistema e continuativa, e che si ponga l’obiettivo strategico di sostenere il sistema del credito e quello imprenditoriale attraverso il sostegno ai Confidi. Ciò può realizzarsi attraverso il riordino della filiera della garanzia, nella forma di azioni dirette sia ai Confidi, per garantire loro condizioni di sostenibilità, sia a FCG, per renderne più efficiente il meccanismo. Oggi la principale difficoltà per le PMI nella relazione con le banche è infatti rappresentata dal costo del rischio, prima che il costo della raccolta, ed è pertanto su questo fattore che occorre intervenire tempestivamente. Un ruolo determinante in questo senso può provenire dai Confidi stessi, in sinergia con il Fondo Centrale, grazie alla natura mutualistica che li contraddistingue e alla sussidiarietà che ne orienta l’azione”.

I Confidi possono infatti svolgere una funzione fondamentale per definire una nuova politica del credito, realmente funzionale alle esigenze delle PMI. La proposta di Fedart Fidi è quella di una ristrutturazione del sistema della garanzia, per renderlo più coerente con le sfide del mercato. La Federazione ha riconfermato il ruolo centrale della garanzia nell’attività dei Confidi, ma ha altresì riconosciuto la necessità di ampliare l’offerta del sistema sia per assicurarne una prospettiva di lungo termine, creando le condizioni per superare la crisi che lo sta sempre più coinvolgendo, sia per rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze manifestate dalle imprese, anch’esse via via più indebolite da una crisi che non sembra volersi arrestare e da una relazione progressivamente più difficile con il sistema bancario. Nel concreto, gli strumenti potrebbero spaziare dalla garanzia equity, per facilitare l’impiego nel capitale delle imprese di risorse provenienti dal loro stesso territorio secondo la logica mutualistica che contraddistingue il sistema dei Confidi, al piccolo credito, attraverso operazioni di finanziamento diretto ad integrazione dell’attività già svolta dalle banche ma per le quali la stessa risulta sempre meno conveniente, e ancora al rafforzamento dell’assistenza e della consulenza finanziaria alle PMI associate, che costituisce un vantaggio competitivo fondamentale per i Confidi.

Ancora con l’obiettivo di agire concretamente a favore dell’accesso al credito delle PMI, la Federazione ha affermato che a suo parere la relazione con le banche, sempre più complicata via via che la situazione del Paese si fa più tesa, potrebbe essere rilanciata proponendo un progetto unitario per veicolare, con il supporto dei Confidi, la nuova liquidità BCE alle nostre piccole e micro imprese.
Il terzo pilastro individuato dalla Federazione per contribuire alla sostenibilità del sistema dei Confidi è rappresentato da una riforma del quadro normativo, finalizzata a definire un contesto legislativo adeguato alle rinnovate esigenze del sistema. È attualmente in discussione alla Commissione Finanze del Senato un disegno di legge delega di riforma dei Confidi che, recependo integralmente una proposta elaborata dalla stessa Fedart, ruota intorno ad alcuni principi e criteri direttivi: la patrimonializzazione del sistema, la riforma della filiera della garanzia, l’apertura verso nuove forme di garanzia e di servizi alle PMI, il rafforzamento dei principi di proporzionalità e specificità, la semplificazione degli adempimenti e la riduzione delle duplicazioni, e altro ancora. Fedart, nella consapevolezza che tale legge potrebbe tra l’altro rappresentare il veicolo attraverso cui ampliare l’offerta del sistema nella direzione tracciata sopra, sta parallelamente elaborando un progetto strategico per definire i contenuti del decreto legislativo di attuazione della legge delega stessa.

Nel suo primo intervento come Presidente di Fedart Fidi Adelio Ferrari ha dichiarato: “I Confidi, nella crisi economica, sono stati e sono determinanti al fine di favorire l’accesso al credito di molte piccole e piccolissime imprese, assicurandone in molti casi la sopravvivenza – ha poi proseguito – Ora il nostro sistema si trova di fronte a nuove importanti sfide, decisive per poter continuare a svolgere con efficacia la propria mission a fianco delle piccole medie imprese”..
“Ringrazio tutti coloro che mi hanno concesso la fiducia: l’impegno della Federazione e mio personale – ha concluso Ferrari – sarà quello di rappresentare e orientare l’attività dei Confidi aderenti a Fedart per il conseguimento degli obiettivi strategici evidenziati durante i lavori della Convention, valorizzandone nel contempo la natura mutualistica e la matrice associativa che li caratterizza”.

Oltre 200 persone, dirigenti dei Confidi Associati provenienti da tutte le Regioni d’Italia hanno partecipato ai lavori, che si sono conclusi con le Assemblee di Fedart Fidi e di Fiaf che hanno nominato i nuovi vertici: Adelio Ferrari è stato nominato Presidente di Fedart Fidi e Fabio Petri Presidente del Fiaf.

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