I turisti cinesi usciti dai loro confini durante la festa nazionale della settimana d’oro di ottobre, la prima dopo che il Paese ha messo la parola fine a tre anni di restrizioni, hanno infatti mostrato di essere di nuovo disposti a viaggiare.

NUOVI PATTERN DI CONSUMO

“E’ tuttavia interessante osservare dove sono andati e come hanno speso il loro denaro: se ne ricavano preziose informazioni sulla fiducia dei consumatori cinesi e sui nuovi pattern di consumo” fanno sapere gli esperti di Fidelity International. Questo perché, è senz’altro vero che sia in entrata che in uscita dalla Cina, gli aerei hanno fatto il tutto esaurito. Al punto che il completo recupero della mobilità internazionale, che già prima di ottobre aveva raggiunto oltre il 70% dei livelli pre-pandemia, appare oggi vicino.

MENO VOLI VERSO GIAPPONE E THAILANDIA

Tuttavia, è altrettanto evidente come, nella nuova normalità post-Covid, la mappa delle destinazioni dei viaggiatori in uscita dalla Cina appare un pò diversa. “Analizzando i dati dell’agenzia viaggi online DAST, raccolti da Goldman Sachs, i voli verso i Paesi più gettonati pre-pandemia, come il Giappone e la Thailandia, sono risultati circa la metà  durante la festività nazionale di quest’anno rispetto alla stessa festività nel 2019” riferiscono i manager di Fidelity.

COS’HA SCORAGGIATO I VIAGGIATORI

Tra le possibili cause che potrebbero aver scoraggiato i viaggiatori le notizie sullo smaltimento di rifiuti nucleari a Tokyo ripetuti ossessivamente dei social media cinesi che hanno anche continuato a segnalare un numero crescente di frodi telefoniche o altri reati informatici perpetrati dalla criminalità organizzata nel Sud-est asiatico.