Sace, per Cdp cedola extra da un miliardo

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Sace stacca un dividendo straordinario da un miliardo di euro. E Cassa depositi e prestiti, che lo scorso anno ha acquisito il 100% del gruppo assicurativo-finanziario dal Mef per 6 miliardi di euro, ringrazia. Ieri, dall’assemblea della società guidata da Alessandro Castellano è arrivato il disco verde alla distribuzione di una sostanziosa cedola extra che andrà a sostenere la spa di Via Goito e il suo ambizioso piano di sviluppo triennale. Nella nota diffusa ieri dopo l’assise dei soci di Sace, si legge che «la solidità patrimoniale della società e le positive prospettive in termini di generazione di cassa sono alla base della proposta del consiglio di amministrazione di distribuire parte degli utili non accantonati nel corso degli ultimi esercizi».
In effetti i numeri di Sace – 2,6 miliardi di dividendi distribuiti dal 2004 a oggi, un patrimonio netto di 6,2 miliardi più 2,6 miliardi di riserve tecniche, nonché un utile netto medio che viaggia annualmente sui 400 milioni di euro – mettono al riparo la società dal rischio che la decisione di ieri crei pressione sul rating (attualmente più alto di quello della Repubblica) alla vigilia dell’annunciata privatizzazione che segnerà la discesa di Cdp nel capitale. Su quale sarà il pacchetto azionario che finirà sul mercato non c’è ancora certezza, anche se il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, nell’annunciare il piano di dismissioni del governo, aveva parlato della cessione di una quota di controllo pari al 60%. Quanto alla modalità, sembrerebbe farsi strada la quotazione in Borsa.
Lo stesso destino riguarderà anche Fincantieri sulla cui valorizzazione ieri è intervenuto l’ad del gruppo, Giuseppe Bono, a margine del lancio del piano “Rinascimento delle navi di classe Lirica” di Msc Crociere. «Noi stiamo lavorando – ha detto il manager – ma tempi e modi dipenderanno dall’azionista, la mia opinione è che prima la facciamo meglio è. C’è l’impegno del governo e abbiamo dato via al processo, ma ci sono i tempi tecnici. Quando ciò avverrà? Io spero molto prima di un anno». Bono però non si è voluto sbilanciare sulla quota destinata alla Borsa. «Non conosco la percentuale, sarà decisa all’ultimo, credo di poter dire che ci sarà comunque il controllo di fatto dello Stato attraverso Cdp».

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