Salvate i bancari dai nuovi piani industriali

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Tanti piccoli spunti dalla lettura dei piani industriali pubblicati dalle banche in vista delle corpose richieste di aumenti di capitale. Interessante soffermarsi sugli aspetti organizzativi delle banche, sul futuro ruolo del popolo dei bancari, minacciati da politiche di contenimento dei costi, proiettati verso nuovi ruoli, tirati per la giacca da tutte le parti.

Nota di speranza per il sindacato dei bancari che spera e chiama a gran voce una riqualificazione del ruolo verso compiti con maggiore componente di consulenza. Il piano di CARIGE -ma non solo quello- contiene di tutto e di più:

Qualcuno si è accorto che il bancario sta annegando in un mare di carta, procedure e scartoffie. Secondo la tavola presentata da CARIGE il tempo dedicato ad attività di contatto della clientela è meno del 40% e si vuole portarlo al 55% in 4 anni. Cifre da paura pensando che 5 ore e mezzo su otto sono dedicate a incombenze burocratiche. Non sarà facile risvegliare la voglia commerciale dopo questa indigestione di moduli, circolari e verifiche al terminale. Speriamo che tra quattro anni i 1.680 clienti seguiti da ciascuna filiale siano ancora tutti lì ad aspettare il ‘nuovo’ bancario.

Nota di tristezza per gli imprenditori: il processo del credito non va bene e deve essere colpa del bancario della filiale, perché la decisione presa è quella di accentrare ulteriormente le decisioni in stanze dove idee e progetti degli imprenditori arriveranno con molta fatica e saranno sovrastati dagli aridi dati dei loro magri bilanci.

L’eterna discussione tra chi nella banca vuole portare le decisioni più vicine al cliente e chi pensa che sia meglio tenere distanze tra chi propone e chi decide continua con sorti alterne. Da capire se il rafforzamento delle competenze dedicate alla gestione del credito siano quelle del personale di rete (…ma allora perché accentrare?) oppure di un selezionato gruppo di scriba chiusi nelle loro torri cablate con i modelli di Basilea. Questa tavola mette più angoscia di quanto possa sembrare.  A nessuno è mai venuto il dubbio che quando si parla di imprese fare ‘attività commerciale’ e ‘gestire il credito’ siano due facce della stessa professionalità?

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