Sanremo, arriva un’offerta concorrente alla Rai per organizzare il festival
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Un Festival di Sanremo senza la Rai? Quasi incredibile, certo inedito, eppure possibile. L’idea era stata lanciata lo scorso ottobre dall’Afi, l’Associazione fonografici italiani, attraverso Striscia la notizia. Ora la proposta diventa più concreta, anche se i contorni restano ancora tutti da precisare. Il tema è stato sollevato durante la tradizionale conferenza stampa a commento, ogni giorno, del Festival in corso.

Sanremo, le pagelle dei cantanti

Le valutazioni

A rispondere, per il Comune di Sanremo, l’assessore al turismo Giuseppe Faraldi. «La valutazione per la gestione di un festival come questo – ha commentato – non può essere fatta a fronte di una proposta arrivata poche ore fa». La proposta, si scopre, è quella di una cordata. Ed è ancora la trasmissione Mediaset a svelare, con un’inchiesta dell’inviato Pinuccio, cioè Alessio Giannone: chi ha presentato la candidatura non è un’emittente televisiva, ma un operatore del mondo dello spettacolo. Secondo le indiscrezioni che circolano dietro le quinte, potrebbe trattarsi di un gruppo che organizza eventi, insieme a imprenditori e operatori della discografia. Niente piattaforme internazionali, né broadcaster satellitari, dunque. E si tratterebbe di una prima manifestazione d’interesse.

Eventi di interesse pubblico

Il Festival di Sanremo fa parte degli eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico elencati nel decreto del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per cui – si legge – “dev’essere garantita ai cittadini la qualità della trasmissione sui palinsesti dei media audiovisivi, sia in diretta o in differita sia in chiaro o a pagamento, con adeguati standard di regolarità, continuità del servizio e la migliore visualizzazione delle immagini”. Una sentenza del Tar della Liguria, emessa nel 2021, ha inoltre evidenziato come il Comune di Sanremo, proprietario del marchio, in quanto ente pubblico potrebbe assegnare la manifestazione tramite un bando aperto a tutti.

Per il comune circa 5 milioni

Cosa succederà ora? La certezza è che la cosiddetta “convenzione” scade nel dicembre 2023, dopo un rinnovo biennale, arrivato dopo due anni di proroghe dettate dall’incertezza legata alla pandemia. Il corrispettivo annuale Rai corrispondeva a 4 milioni 850 mila euro, come nell’intesa precedente. Non solo, però: la convenzione fissa anche il perimetro dei programmi televisivi legati al Festival, il relativo rimborso spese e la promozione della città sui canali tv. Regolamenta persino il numero degli abbonamenti allo spettacolo per gli hotel sanremesi e del Casinò, oltre al ruolo del concorso di Area Sanremo nella gara dei giovani. Cosa succederà? Per ora i rappresentanti del comune rimangono vaghi: se ne parlerà dopo il Festival, nicchiano. Prima di tutto, per forza, bisogna portare a termine l’edizione dei record.

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