Se l’Euribor scende ancora, le banche dovranno pagare per prestare denaro
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La grande maggioranza dei mutui concessi in Portogallo e una buona fetta di quelli accesi in Italia e Spagna, sono legati al tasso interbancario Euribor, ovvero l’interesse che le banche sborsano per prestarsi denaro.

Se l’Euribor scende sotto un certo limite, le banche devono pagare per prestare denaro ai clienti. Sta già succedendo in Spagna e Portogallo e se il trend prosegue la prossima potrebbe essere l’Italia.

Il calo dei tassi di interesse in Europa ha messo alcune banche in una posizione fino a poco tempo fa inconcepibile: dover pagare interessi ai clienti che accendono un mutuo.

Una banca spagnola, per esempio, la Bankinter SA (ex Banco Intercontinental Español), la settima per valore di mercato del paese, si vede costretta in questi giorni a pagare i clienti per concedere loro mutui. Ciò viene fatto deducendo l’ammontare relativo dal capitale, esclusi gli interessi, che il debitore deve al creditore, la banca.

Da quando la Banca centrale europea ha adottato misure di allentamento monetario e varato il programma di Quantitative Easing i tassi di interesse hanno iniziato a scendere, anche sotto zero in certi casi. La speranza di Mario Draghi e colleghi è quella di ravvivare i prestiti, gli investimenti e l’attività economica.

In paesi come Spagna Portogallo e Italia i tassi utilizzati per calcolare gli interessi sui prestiti, in particolare i mutui, dipendendono dall’andamento dell’Euribor. Da noi i mutui a tasso fisso che sono agganciati ai Bund a medio-lungo termine, stanno diventando sempre più convenienti.

Il tasso Interest rate swap (Irs) su cui si basano gli interessi sui prestiti immobiliari segue infatti l’andamento dei titoli di Stato tedeschi, i cui rendimenti sono ai minimi storici. Basti pensare che due settimane fa il tasso a 30 anni è sceso anche sotto lo 0,9%.

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