Seduta in progresso per le Borse europee
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Il listino Ftse MIB accelera con il passare degli scambi e fa segnare un +0,63% a 23.907,72 punti. Venduto il settore del lusso, meglio i bancari, dove svetta MPS. Prosegue la corsa di Saipem.

Nel resto del continente, Londra guadagna +0,37%, Parigi +0,62%, Francoforte +0,52%. Il dollaro si riprende dopo i ribassi delle ultimissime sedute, mentre il petrolio estende i guadagni di ieri.

Sul mercato dei titoli di Stato, lo Spread tra Btp e Bund decennali scambia in ampliamento sopra i 100 punti base. La paura di un default ha spinto nuovamente in rialzo i tassi sui bond ellenici. Il selloff dei titoli governativi ha fatto salire gli interessi sui bond a dieci anni sopra il 12%, in rialzo dall’11,9% della seduta di ieri.

In calendario oggi ci sono i dati dei paesi delll’area euro sull’inflazione, crescitua dello +0,7% in marzo in Francia, e la riunione di politica monetaria della Bce. Alle 14.30 l’appuntamento clou con la conferenza stampa di Mario Draghi.

Il governatore centrale non può più permettersi, come fatto il mese scorso nella riunione di Cipro, di cantare vittoria per il Quantitative Easing. Altrimenti i falchi in seno all’istituto di Francoforte inizieranno a chiedere la chiusura anticipata del piano straordinario da 1,1 trilioni di euro. Allora il banchiere ha sottolineato che si iniziavano già a vedere i primi effetti positivi del piano, ancor prima della sua entata in vigore.

A livelo settoriale gli investitori sono ancora concentrati sui titoli bancari e minerari. Il mercato scommette nella creazione di un fondo di emergenza per il settore finanziario greco. Il tutto mentre gli ultimi dati macro pubblicati in Cina alimentano le speranze di vedere nuove politiche di stimolo nella potenza asiatica.

A limitare i rialzi sono i timori per l’impatto che il rallentamento della crescita cinese potrebbe avere sul resto dell’economia mondiale. Il Pil cinese ha infatti registrato l’incremento minore dal 2009, con le misure di allentamento monetario che sembrano aver avuto un effetto positivo solo sui mercati finanziari ma non sui fondamentali economici. Il +7% dimostra come Pechino stia incontrando sempre più difficoltà nel trovare fattori che alimentino la crescita.

In ambito di notizie societarie, Exor ha lanciato a sorpresa un’Opa amichevole sulla compagnia di riassicurazioni statunitense Partner Re da 6,4 miliardi di dollari. Il titolo perde il 3%.

Da parte sua la travagliata banca Mps ha venduto il 10,3% di Anima a Poste per un prezzo pari a 6,967 euro per azione. Il valore è stato calcolato sulla media registrata dal titolo nell’ultimo mese. Le azioni della società del risparmio gestito fanno un balzo del +5,6% a 8,185 euro in seguito alla notizia. Il titolo dell’istituto di credito senese corre del +2,45% portandosi in vetta al paniere delle blue chip, dove intanto continua la corsa di Saipem (oggi +1,54%).

In Asia, il Nikkei giapponese ha chiuso in ribasso del 0,32% a 19.869,76 punti; a Hong Kong l’indice Hang Seng fa +0,13%, mentre il listino di Shanghai perde -0,41%. In Australia la Borsa di Sideny ha registrato u nribasso dello 0,72%. Seul +0,27% e Mumbai -0,28%. La peggiore è Taipei, che lascia sul campo più di un punto percentuale.

Ieri in Usa le trimestrali di JP Morgan (+1,5%) e Wells Fargo (-0,8%) sono state accolte tutto sommato positivamente dalla comunità di operatori di Borsa, ma così non è stato per gli ultimi dati macro, che si possono considerare a luci ed ombre.

Sul valutario, l’euro -0,23% a $1,0631; dollaro/yen +0,19% a JPY 119,65. Euro/franco svizzero -0,03% a CHF 1,0358, euro/yen +0,04% a JPY 127,26.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio a New York +0,66% a $53,69 il barile. Brent +0,98% a 59 dollari al barile. Oro +0,09% a $1.193,88. Argento +0,3% a $16,23.

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