Si delinea lo schema della “voluntary bis”
Rientro capitali, costi sensibili

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“Voluntary bis” con sanzioni invariate, ma un’annualità in più in caso di mancata dichiarazione. Sarebbe questo, secondo quanto apprende l’agenzia Agi, lo schema allo studio della nuova finestra per il rientro volontario dei capitali detenuti dagli italiani all’estero, che dovrebbe confluire in manovra e da cui sono attesi circa 2 miliardi di euro, ovvero quella parte dei 4 miliardi a cui aveva fatto riferimento lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

La voluntary disclosure, o «collaborazione volontaria», consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all’Agenzia delle Entrate la violazione fiscale. La novità rispetto allo scorso anno è che si estende l’arco temporale includendo anche il 2015 (la precedente finestra si fermava al 30 settembre 2014) senza penalizzazioni sul fronte delle sanzioni e degli interessi. In caso di dichiarazione omessa, ovvero non presentata, l’arco temporale si allunga a sei anni mentre nel caso di dichiarazione infedele resta di cinque anni (in questo caso partendo dal 2011).
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