Thales Alenia Space consegue un’altra tappa decisiva nel suo processo di trasformazione Industria 4.0
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Nello stabilimento dell’Aquila, l’azienda ha presentato stamane il robot, o cobot, collaborativo polivalente Cratos (Collaborative Robot Addressed To Operative Solution robot) che sta già eseguendo la sua prima missione d’integrare le componenti elettroniche sulla prima unità di volo di COSMO-SkyMed della seconda generazione.

Finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dai ministeri italiani della Difesa, e dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica (MIUR), COSMO-SkyMed è la costellazione di quattro satelliti equipaggiati con sensori radar in grado di operare in qualsiasi condizione atmosferica e di visibilità e con una altissima frequenza di rivisitazione. La Seconda Generazione (CSG) di COSMO-SkyMed prevede la continuità dei servizi di osservazione della Terra oggi forniti dai satelliti di prima generazione. Lo sviluppo di CSG rappresenta un autentico salto generazionale in termini di tecnologia, prestazioni e vita operativa del sistema, fornendo nuove possibilità applicative, con particolare riferimento alla gestione del rischio ed alla valutazione dei danni nell’ambito dei disastri naturali ed antropici.

Thales Alenia Space in Italia è la società Capo Commessa, responsabile dell’intero sistema, comprensivo del segmento spaziale e terreno, mentre Telespazio ha realizzato il segmento di terra e ospita presso il Centro Spaziale del Fucino il centro di controllo della costellazione.

“Il cobot Cratos segna una nuova milestone nella strategia globale di trasformazione digitale di Thales Alenia Space, agevolando la produzione e accelerando il time-to-market, integrando al contempo il lavoro delle persone oltre alle macchine automatizzate e alla realtà aumentata”, spiega Donato Amoroso, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia – Sono davvero orgoglioso della nostra abilità nel rispondere alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione utilizzando tecnologie innovative e capitalizzando allo stesso tempo le capacità dei nostri team”.

Per Thales Alenia Space, Cratos (il cui nome deriva da Kratos, il dio del potere nella mitologia greca) è il primo robot collaborativo utilizzato per l’integrazione degli apparati elettronici, capace di operare accanto alle persone, nella stessa area senza alcuna barriera fisica. Si tratta di un robot polivalente capace di effettuare operazioni di montaggio, incollaggio e ispezione. Grazie alla sua architettura flessibile, tutte le attività sono eseguite in sequenza, con una considerevole riduzione dei tempi di assemblaggio. E’, inoltre, perfettamente in grado di effettuare il primo controllo dei processi di integrazione con un misurabile miglioramento della qualità. Il robot Cratos può essere programmato in maniera tradizionale, tramite l’invio di files da sistemi CAD o in autoapprendimento. Cratos è progettato per ampliare continuamente il campo delle sue applicazioni, incluso la ricostruzione in 3D, basata su un sistema fotografico panoramico e barriere infrarosse che aumenteranno la velocità durante l’integrazione automatizzata garantendo, al contempo, la sicurezza.

Nell’ambito del suo approccio Industria 4.0, Thales Alenia Space utilizza anche Saphir, nel suo stabilimento di Cannes, in Francia. SAPHIR è un robot collaborativo per la preparazione e l’installazione automatizzata di inserti nei pannelli per satelliti di Telecomunicazione. SAPHIR è capace di ridurre considerevolmente il tempo del ciclo produttivo e i relativi costi, basti pensare che ogni pannello ha circa 3.500 inserti. Recentemente Thales Alenia Space ha annunciato anche la costruzione di un nuovo sito allo stato dell’arte ad Hasselt, in Belgio, per la produzione di assemblaggi fotovoltaici (PVA). Lo stabilimento è caratterizzato dall’ utilizzo di tecnologie che includono l’assemblaggio robotizzato dei pannelli, la digitalizzazione del processo produttivo con la conseguente gestione digitale dei dati e della tracciabilità, incluso i test e le verifiche online, e utilizzo di tecnologie di realtà aumentata.

 

Thales Alenia Space a L’Aquila

Thales Alenia Space in Italia occupa circa 2.300 addetti e ha sedi a Roma, Torino, L’Aquila e Milano; con circa 90 Milioni di Euro l’anno in attività di ricerca e sviluppo, parliamo di un’impresa con una spiccata vocazione all’innovazione con una strategia aziendale che mira a valorizzare l’importanza degli investimenti al fine di mantenere e sviluppare il proprio ruolo di leader e la capacità di competere in un settore ad altissimo livello di conoscenza come quello spaziale.

Nel capoluogo abruzzese, Thales Alenia Space è presente con un proprio stabilimento da trent’anni. Si tratta di un centro specializzato nella produzione di componentistica elettronica che conta circa 300 dipendenti e che, grazie alle sofisticate strumentazioni impiegate e all’alta professionalità raggiunta dagli ingegneri e tecnici specializzati che vi lavorano, vanta livelli d’eccellenza sia per le tecnologie sia per la qualità della produzione.

Nello stabilimento si svolgono attività di sviluppo tecnologico, di industrializzazione dei prodotti, nonché la completa produzione di equipaggiamenti elettronici, ibridi, antenne e strutture in materiale composito per una vasta tipologia di applicazioni per lo spazio, come telerilevamento, telecomunicazioni, applicazioni radar e militari, etc.

 

Lo stabilimento

La presentazione di Cratos è stata l’occasione per visitare il complesso industriale di Thales Alenia Space, inaugurato nel dicembre 2013; si tratta di un complesso industriale di 57mila metri quadrati, con 16mila metri quadrati di area logistico produttiva coperta (4000 mq di uffici; 4500 mq di Camere Pulite per produzione di apparati spaziali; 7500 mq di laboratori, magazzini e altre aree tecniche).

Tutto il progetto è ispirato ai principi dell’architettura sostenibile con particolare riguardo al risparmio energetico ed agli aspetti bioclimatici della costruzione. Gli edifici sono orientati tenendo conto della esposizione solare. Sono stati previsti sistemi di controllo dell’irraggiamento, quali Brise Soleil, che permettono di limitare gli effetti dell’irraggiamento solare diretto. Sono state adottate specifiche soluzioni progettuali in particolare per impianti di condizionamento delle varie aree di produzione, per l’uso diffuso di sistemi di recupero termico e di materiali costruttivi che oltre a soddisfare criteri di eco sostenibilità, permettono di minimizzare le dispersioni termiche (guscio dell’edificio in categoria A).

La costruzione risponde ai più severi criteri antisismici previsti dalla nuova normativa in materia. Dal punto di vista strutturale il nuovo stabilimento è stato progettato, nel rispetto di una elevatissima garanzia di protezione sismica che oltre che salvaguardare il personale eviterà, in caso di sisma, l’interruzione delle attività lavorative. In particolare, per l’edificio principale, dove sono allocate le aree produttive e gli uffici, la scelta di progetto è stata quella di utilizzare “isolatori sismici” posti alla base della struttura. Tale soluzione permette un elevato abbattimento dell’energia trasmessa, in fase sismica , dal suolo all’intera struttura , grazie al disaccoppiamento del moto del terreno da quello della struttura stessa.

Le aree produttive, infine, sono state progettate secondo criteri di Lean Design. Questo permetterà di avere flussi di lavoro continui, ottimizzati e con elevata riconfigurabilità tali da soddisfare esigenze di variazione di volume di produzione e tecnologiche. Le soluzioni adottate porteranno un signifi cativo miglioramento dell’effi cienza produttiva e una riduzione dei lead time di produzione.

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