Twitter, nuovi tagli. E Musk accusa i media Usa di razzismo contro i bianchi
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Nuovo round di tagli di posti di lavoro con almeno 50 persone che perderanno il posto nel gigante dei social media Twitter, secondo diversi resoconti dei media che citano persone vicine al dossier. Secondo quanto riferito, gli ultimi tagli di posti di lavoro hanno interessato più team di ingegneri, compresi quelli che supportano la tecnologia pubblicitaria, l’app principale di Twitter e l’infrastruttura tecnica per mantenere in funzione i sistemi di Twitter. Molte delle principali aziende tecnologiche statunitensi hanno recentemente annunciato tagli di posti di lavoro o il blocco delle assunzioni a causa del rallentamento della crescita.

Alphabet, la società madre del gigante della ricerca Google, prevede circa 12mila tagli di posti di lavoro, mentre Microsoft ha annunciato 10mila tagli di posti di lavoro, Amazon 18mila posti di lavoro o circa il 6% della sua forza lavoro e la società madre di Facebook Meta circa 11mila ruoli. All’inizio di novembre, Twitter ha licenziato circa 3.700 dipendenti in una misura di riduzione dei costi da parte di Elon Musk, che ha acquisito la società di social media per 44 miliardi di dollari a ottobre. Secondo i rapporti, Twitter ha ora circa 2mila dipendenti.

Patròn Musk non ne vuol sapere di uscire dal cono di luce. Su Twitter ha infatti accusato «i media» e «i college e le scuole superiori d’élite» d’America di essere «razzisti» nei confronti dei bianchi e degli asiatici, esprimendo le sue opinioni senza fornire prove. Musk ha commentato così la notizia del boicottaggio al fumetto «Dilbert» dopo che il suo creatore Scott Adams in un video su Youtube aveva definito le persone nere un «gruppo d’odio» sostenendo che i bianchi dovrebbero «starsene alla larga» dai neri. La reazione è stata immediata e nel giro di pochi giorni diverse centinaia di giornali e periodici hanno deciso di sospendere la pubblicazione di «Dilbert».

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