Ubi Banca corre in Borsa in vista dell’aumento di capitale
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Un’operazione da 400 milioni con uno sconto del 26,1% sul prezzo teorico ex diritto (“Terp”), che viene promossa in queste ore dagli analisti.

Il titolo Ubi così, spinto anche dalle raccomandazioni dei broker, è arrivato stamani a salire di oltre il 7% con un massimo a 3,66 euro, in una seduta finora moderatamente positiva per il Ftse Mib e il comparto bancario. Ubi è anche uno dei migliori titoli da inizio anno, essendo cresciuto di quasi il 40%, superato solo da Ferrari e Stmicroelectronics.

In una nota gli analisti di Kepler Chevreux ha consigliato di sottoscrivere l’aumento di capitale da 400 milioni, sottolineando che l’integrazione delle tre good bank (motivo alla base della ricapitalizzazione) apporterà valore per la banca. Il broker conferma il giudizio Buy con target price a 4,3 euro. Da parte sua Equita ha alzato la raccomandazione a Buy indicando che i prezzi attuali non incorporano del tutto le sinergie positive che deriveranno dall’acquisizione degli istituti. Prezzo obiettivo a 4,4 euro. “Il mercato secondo noi non ha scontato gli effetti che derivano dall’acquisizione delle bridge bank” che “implicano un ritorno sull’investimento del 47%”.

L’aumento di capitale di Ubi Banca è funzionale all’acquisto di tre delle quattro “good bank” (Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti), partirà lunedì prossimo 12 giugno e si chiuderà in prima battuta il 27 giugno, con i diritti di opzione negoziabili fino al 21 giugno. Lo sconto sul Terp pari a circa il 26,1% circa sul prezzo teorico ex diritto (di mercoledì scorso) si confronta con i precedenti più recenti che hanno visto il notevole sconto del 38% nell’aumento di capitale “monstre” da 13 miliardi targato Unicredit, mentre la ricapitalizzazione da 1 miliardo del Banco Popolare un anno fa era stata realizzata invece con uno sconto del 29,3%. La Borsa aveva già gradito ieri le cifre della ricapitalizzazione, comunicate nel pomeriggio a mercato aperto, e il titolo aveva chiuso in rialzo dell’1,7%.

L’aumento di Ubi viene seguito dal Credit Suisse, che ha sottoscritto il contratto di garanzia e agirà come global coordinator e bookrunner dell’operazione, impegnandosi a sottoscrivere le azioni che dovessero rimanere inoptate nell’offerta. Si è invece sfilata Morgan Stanley, che a gennaio aveva siglato col Credit Suisse l’accordo di pre-underwriting.

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