Chi acquista oggi, in Italia, una vettura a zero emissioni, in meno di 8 anni raggiunge il pareggio dei costi rispetto a quanto spenderebbe per comprare e mantenere un’auto ad alimentazione tradizionale. E attenzione, parliamo dei prezzi attuali delle elettriche e degli incentivi esistenti ad oggi, appena rifinanziati con 300 milioni di euro complessivi per il 2020 e il 2021. Senza considerare oltretutto quella che si prospetta come una spinta decisiva all’elettrico da parte dell’Europa.
Esenzione dal bollo per 5 anni, assicurazione vantaggiosa, minor manutenzione e meno costi per il “carburante”, uniti a incentivi statali e regionali (oltre a quelli comunali, anche “soft”, come strisce blu gratis e accesso Ztl), riducono anno dopo anno la differenza fino ad annullarla del tutto.
L’autonomia è un problema?
Lo studio, che si è basato su dati reali raccolti in 12 mesi e 100 milioni di spostamenti di veicoli privati, è particolarmente affidabile perché ha tenuto conto di numerosissime variabili. Non solo le percorrenze giornaliere e il tipo di percorso affrontato quotidianamente, ma anche, ad esempio, la distribuzione geografica della popolazione, la possibilità di dotarsi di un punto di ricarica domestica privata o condominiale, sempre e comunque più economica.
Riguardo a questi ultimi due punti, il laboratorio Move ha scoperto che il 50% degli automobilisti non percorre mai un tragitto giornaliero superiore ai 300 km. Per questo 50%, in base a reddito, residenza e composizione familiare, il 20% potrebbe passare ad un’auto elettrica senza dover cambiare abitudini.
Se si considera la possibilità di installare una wallbox come variabile imprescindibile, questo 20% scende al 13%, che è comunque un numero estremamente maggiore rispetto alla reale diffusione di auto elettriche sul nostro territorio.