UniCredit, Ghizzoni: nel 2013 esclusa la separazione della rete italiana

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SI TORNERA’ A CRESCERE NEL 2014 –  Federico Ghizzoni, numero uno diUniCredit, si aspetta “un 2013 quasi piatto, con una crescita media dello 0,1 o 0,2% che sconta il -0,7% dell’Italia e il +1% della Germania”, complice anche l’incertezza delle elezioni in entrambi i Paesi. Ma dal 2014 dovrebbe tornare la crescita un po’ ovunque, ha aggiunto l’a.d. di piazza Cordusio in un’intervista rilasciata ad Affari&Finanza .

LA STRUTTURA INDUSTRIALE ITALIANA STA CAMBIANDO – “La struttura industriale italiana sta cambiando”, continua il manager. “Tra le medie e grandi imprese ce ne sono alcune in difficoltà che potrebbero scomparire, ma ce ne sono altre che potrebbero comprare. Chi esporta ha tecnologie e modelli di business avanzati e ha la possibilità di crescere facendo acquisizioni a prezzi prima impensabili”.

ESCLUSA LA SEPARAZIONE DELLA RETE ITALIANA NEL 2013 – Per quanto riguarda la riorganizzazione del gruppo UniCredit, l’a.d. ha detto di escludere sia la separazione della rete italiana dalla holding nel 2013, sia una eventuale integrazione della sociatà con Mediobanca.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI – “Le dichiarazioni di Ghizzoni, per quanto riguarda la strategia, confermano la volontà di focalizzarsi sui Paesi core e nessuna operazione straordinaria all’orizzonte, se non la cessione di qualche asset non core”, hanno osservato gli analisti di Intermonte. “Confermiamo il nostro giudizio “neutrale” con un prezzo obiettivo di 3,55 euro”.

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