Unicredit gioca la carta delle alleanze strategiche sul mercato dell’Est Europea
Unicredit ha annunciato una profonda riorganizzazione delle attività in Grecia e Romania.
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Unicredit ha annunciato una profonda riorganizzazione delle attività in Grecia e Romania.

L’alleanza con Alpha Bank

Serie di accordi tra Unicredit e la greca Alpha Bank in Romania e in Grecia. In primo luogo, è prevista la fusione di Unicredit Romania con Alpha Bank Romania: nascerà la terza banca per totale attivi nel mercato locale, con una quota di mercato complessiva del 12% per totale attivi. «La fusione unisce due franchise complementari in un Paese in forte crescita, dove Unicredit Romania e Alpha Bank Romania hanno una forte presenza nei segmenti corporate e retail», si legge nel comunicato di Unicredit. 

Il completamento dell’operazione è previsto nel 2024, in seguito al processo di due diligence, all’approvazione degli organi societari competenti e a tutte le necessarie autorizzazioni regolamentari e normative, anche in materia di Antitrust. Al completamento, Alpha Bank manterrà il 9,9% del capitale sociale della nuova banca nata dalla fusione e riceverà un corrispettivo in contanti di 300 milioni di euro. 

L’interesse per la Romania

In questi ultimi mesi Unicredit aveva già messo sotto la lente il mercato rumeno in cerca di opportunità. Nel corso dell’estate per esempio il gruppo aveva corteggiato la controllata rumena di Otp Bank, la principale banca commerciale ungherese. Nello stesso periodo il competitor italiano Intesa Sanpaolo aveva avviato trattative per acquistare la banca rumena First Bank dalla società di private equity JC Flowers. Di entrambe le partite non si conosce ancora l’esito.

Per Unicredit peraltro, l’attenzione per queste aree geografiche è confermata dalle recenti riorganizzazioni. Per esempio nei mesi scorsi la banca ha avviato la valutazione di una fusione transfrontaliera tra le controllate Unicredit Banka Slovenija e Unicredit Bank Austria nell’ambito del piano di crescita del gruppo nell’Europa Centrale. 

Partnership commerciale in Grecia

Il deal annunciato lunedì 23 da Unicredit prevede anche altro. La banca guidata da Andrea Orcel acquisterà una partecipazione del 51% di AlphaLife Insurance Company S.A., società di assicurazione vita greca interamente controllata da Alpha e attiva nel segmento dei prodotti di investimento assicurativo e pensionistici. È prevista anche la distribuzione dei fondi comuni di investimento Unicredit onemarkets attraverso la rete di Alpha Bank, che serve oltre 3,5 milioni di clienti in Grecia. 

Questa cooperazione «sarà orientata all’accelerazione dello sviluppo delle competenze di AlphaLife e all’incremento dell’offerta wealth management disponibile ai clienti di Alpha Bank», si legge sempre nel comunicato che precisa: «la partnership è un esempio di come le fabbriche di Unicredit aggiungano valore a parti terze, nonché una chiara dimostrazione dell’impegno di Unicredit a diventare la Banca per il futuro dell’Europa, distribuendo i propri prodotti best-in-class anche in nuovi mercati europei». Non solo. Le parti esploreranno ulteriori opportunità di collaborazione per supportare le esigenze dei propri clienti nei rispettivi Paesi, sfruttando la propria presenza internazionale e le capacità di origination in ambiti quali regional banking, transaction banking, syndacated lending, advisory, altri servizi corporate e di mercato, così come altri servizi e prodotti bancari. 

Acquisto di una partecipazione in Alpha

Infine, Unicredit ha presentato un’offerta all’Hellenic Financial Stability Fund (HHFSF) per l’acquisto di tutte le azioni che l’HFSF detiene in Alpha, pari al 9%. L’operazione, ha assicurato l’istituto guidato da Andrea Orcel, avrà un impatto trascurabile sul Cet1 ratio. Qualora il processo con l’HFSF non fosse completato, Unicredit si è impegnata a comprare sul mercato il minore tra una partecipazione del 5% o la partecipazione risultante dall’investimento di un importo pre-determinato entro 24 mesi. 

I vantaggi di una partnership strategica di lungo termine

L’operazione consentirà alla banca di rafforzare la propria presenza in Romania, un Paese ad alto potenziale di crescita, nonché di espandere la copertura della propria piattaforma e dei propri prodotti in Grecia, un altro Paese con forti prospettive di crescita. La Grecia, a seguito delle riforme strutturali degli ultimi anni, è tornata a essere un Paese ad alta crescita con un forte potenziale e rappresenta un importante centro per la franchise di Unicredit in Europa centrale e orientale, in virtù delle proprie connessioni economiche in questa regione, supportate dal commercio e dal turismo. La partnership migliorerà ulteriormente la capacità di Alpha Bank di servire i suoi clienti, attraverso la condivisione del know-how e facendo leva sui prodotti di Unicredit e sulla consolidata presenza di quest’ultima nel mercato italiano e in quello tedesco, nonché nell’Europa centrale e nell’Europa orientale. 

La fusione in Romania avrà un impatto sul Cet1 ratio di Unicredit pari a circa 15 punti base e, insieme alla partnership commerciale incentrata sulle fabbriche prodotto di Unicredit, si prevede che aggiungerà a regime più di 100 milioni di euro di utile netto incrementale per l’istituto di credito. Per Alpha Bank, l’operazione complessiva lascia le aspettative di utile netto invariate, migliorerà ulteriormente i buffer di capitale di oltre 100 punti base, alzando il Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) di almeno 50 punti base, con potenziale upside dalla partnership commerciale.

Il consensus per i risultati

L’attenzione del mercato resta concentrata anche sui risultati economici di Unicredit e martedì 24 la banca presenterà quelli del terzo trimestre. ll consensus degli analisti prevede 5,74 miliardi di euro di ricavi, di cui 3,5 miliardi di margine d’interesse e 1,84 miliardi di commissioni nette, per un utile complessivo di 1,93 miliardi. Infine, per venerdì 27 ottobre la banca ha convocato gli azionisti per approvare le modifiche statutarie relative al passaggio al sistema monistico. Nella stessa occasione, sarà votato anche il nuovo piano di buyback da 2,5 miliardi di euro.

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