Unionfidi ha ricevuto da Banca d’Italia l’autorizzazione a svolgere le attività previste dall’art. 106 del TUB
Firmato l'atto di fusione tra Unionfidi Piemonte e Unionfidi Calabria

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La domanda era stata inoltrata a Banca d’Italia nel mese di ottobre 2015.

A seguito della recente riforma del Titolo V del Testo unico bancario, gli intermediari finanziari che, come Unionfidi, erano iscritti all’art. 107 del TUB e superavano una determinata soglia di attività finanziaria, soggiacevano all’obbligo di ripresentare domanda di iscrizione in un apposito albo previsto dall’art. 106 del TUB.

In virtù dell’autorizzazione rilasciata dalla Banca d’Italia in data 26 Aprile 2016, Unionfidi è quindi ora un soggetto abilitato all’esercizio dell’attività di concessione di finanziamento sotto qualsiasi forma, ivi incluso il rilascio di garanzie che in ogni caso continuerà a costituire il core business del Confidi.

“Si tratta – ha commentato Pietro Mulatero, Presidente di Unionfidi – di un traguardo importante per il nostro Confidi, che premia un lungo lavoro fatto dai nostri soci fondatori e dall’intera struttura. Da adesso, le oltre 15mila imprese associate possono contare su di un Confidi rafforzato e con un ruolo maggiormente significativo nei confronti dell’intero sistema del credito”.

L’autorizzazione consente a Unionfidi di proseguire lo sviluppo come Confidi tra i maggiori a livello nazionale per l’erogazione di garanzie ai fini del miglioramento dell’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese.

“Il nostro intento – dice ancora Mulatero – è non solo di continuare ad essere al fianco delle PMI che usufruiscono della nostra struttura per accedere al credito a migliori condizioni, ma anche di ampliare il nostro raggio d’intervento tra le tipologie di attività previste per gli “intermediari 106”, proponendoci altresì quale elemento di aggregazione nell’ambito del sistema dei confidi”.

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