Veneto Banca prevede un ritorno alla redditività già quest’anno
Veneto Banca ridisegna la rete

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Per arrivare a fine 2017 con un utile netto di 170 milioni di euro e intende focalizzarsi sulle attività a valore aggiunto, una tra tutte quella di private banking.

E’ quanto si legge nel nuovo piano industriale 2015-2017 approvato dal gruppo, che individua quattro iniziative strategiche volte a una maggiore spinta sui mercati e a una migliore gestione del portafoglio clienti:

  • Crescita dei ricavi, tramite una focalizzazione sul modello di servizio multicanale e sul riallineamento della produttività delle filiali;
  • Semplificazione e razionalizzazione del modello operativo tramite lo sviluppo di una nuova piattaforma HR, il riassetto delle filiali esistenti e la riduzione progressiva dei costi Asa (“altre spese amministrative”) con la revisione di alcuni processi aziendali. In questo senso, Veneto Banca prevede nel corso del piano una riduzione del 10% dell’organico (perimetro Italia, esclusa Bim) con l’obiettivo di arrivare al 2017 con 4.328 dipendenti full time di un’azienda e un ridimensionamento, per accorpamento e razionalizzazione, della rete distributiva (-70 filiali nei tre anni).
  • Ottimizzazione del costo del rischio tramite una gestione attiva delle posizioni deteriorate, anche tramite il conferimento di parte di queste attività a società specializzate.
  • Semplificazione della struttura societaria con una focalizzazione sulle attività core del gruppo, anche tramite il completamento delle dismissioni di asset non direttamente riferibili all’attività tipica della banca commerciale.

Per quanto riguarda i principali obiettivi economico-finanziari individuati dal piano, Veneto Banca ha indicato un margine di intermediazione al 2017 pari a 1,01 miliardi di euro, un utile netto, come detto, di 170 milioni, un ROTE consolidato di pertinenza al 7,2% e un Common Equity Tier 1 ratio “fully loaded” al 10,8%. Sono poi previsti investimenti in innovazione per un totale di 20 milioni di euro, concentrati nelle aree IT, multicanalità, crediti, rischi, governo dei dati e piattaforma HR. Il cda ha ribadito inoltre la propria intenzione di procedere nel più breve tempo possibile alla trasformazione della banca in società per azioni.

“Si tratta di un piano concreto e per questo pienamente realizzabile nei tempi e negli obiettivi previsti”, ha commentato il d.g. Vincenzo Consoli. “Il gruppo si focalizzerà su un pronto ritorno sul fronte dei ricavi, sull’innovazione tecnologia e sullo sviluppo delle attività ad alto valore aggiunto, tra le quali ricordo l’investimento nel private banking e nella multicanalità, così come nel bancassurance e nello small business”.

Il piano presuppone uno scenario economico al 2017 con una crescita reale del PIL allo 0,7% nel 2015; all’1,4% nel 2016 e all’1,3% nel 2017; un tasso Euribor a 1 mese allo 0,31% nel 2017 e inflazione all’1,6% a fine piano e un costo del credito del sistema bancario a 85bps nel 2017.

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