Warren Buffett ci ha insegnato che l’investimento nel lungo periodo in Borsa è vincente

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warren buffettLa ricetta di investimento è sempre la stessa: comperare azioni di società sottovalutate o con un alto potenziale ancora inespresso in Borsa e di cui sia comprensibile e valutabile il modello di business. Una storia che ha tanti insegnamenti in particolare la capacità di credere nelle scelte che si fanno – partendo dalla convinzione che un titolo possa avere margini di crescita –  tenendo la barra dritta verso l’obiettivo anche nei periodi di burrasca. Questo perché, come dimostra l’andamento storico degli indici, sul lungo termine le azioni sono in grado di ripagare gli investimenti. A patto, però, di usare almeno un briciolo della costanza, del sangue freddo e dell’intuito proverbiali dell’oracolo di Omaha.

SFRUTTARE LE OPPORTUNITA’ DELLA VOLATILITA’

D’altra parte capire cosa farà il mercato oggi è impossibile, meglio concentrarsi su una prospettiva più lunga, avendo a disposizione un piano di investimento strutturato. In questo modo il ritorno della volatilità può diventare un’opportunità. “Cercare di capire cosa farà il mercato oggi o anche la prossima settimana è un compito impossibile e che non crediamo sia utile per creare ricchezza a lungo termine. È invece importante mantenere un orientamento di lungo periodo”. E’ quello che riferisce, nell’articolo “Piano a lungo termine e controllo delle emozioni per sfruttare la volatilità”, Tim Armour, Chairman e CEO di Capital Group. Il manager ritiene che gli investitori di lungo periodo con un piano di investimento strutturato dovrebbero vedere un eventuale ritorno della volatilità ai livelli abituali come un’opportunità e non come una fonte di preoccupazione. Un programma di investimento regolare può infatti ridurre ai minimi termini la componente emozionale ed evitare i classici errori del fai da te improvvisato. “È vero che una strategia d’investimento di questo tipo non è una garanzia di profitto e di protezione contro le perdite. Ma è altrettanto vero gli investitori farebbero bene a rimanere investiti anche quando i prezzi delle azioni stanno diminuendo” conclude Tim Armour.

LE SCELTE TATTICHE IN PIAZZA AFFARI

Questo non vuol dire tuttavia rinunciare a scelte tattiche di più breve periodo. Scelte che devono analizzare gli andamenti di mercato per cercare di capire se e dove si annidino occasioni di investimento. Per esempio, in Piazza Affari, Diego Franzin, Head of Equities di AMUNDI, individua nella ripresa del settore finanziario e di quello energetico, i principali driver del listino. Il primo beneficia di un contesto più favorevole (ripresa economica, tassi di interesse più elevati che migliorano i margini) dopo i dolorosi anni di aggiustamenti dei bilanci, mentre il settore energetico farà leva sul rimbalzo del prezzo del petrolio. “Preferiamo i segmenti a piccola e media capitalizzazione, con storie peculiari meno esposte al rischio politico” aggiunge nell’articolo “Italia, gli effetti dell’incertezza politica su azioni e obbligazioni” Diego Franzin che, in questo ambito, si concentra su una selezione di aziende che sono esposte a storie peculiari (ad esempio, la moda di lusso), che dovrebbero essere meno colpite in caso di rischio sistemico in Italia.

GESTIONE ATTIVA E PRUDENTE

Sempre in tema tattico, come riferisce nell’articolo “Investimenti, la gestione attiva e prudente farà la differenza” Edoardo Ugolini , Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo Zest Absolute Return Var 4, al momento affiorano opportunità nell’azionario Europa, Giappone e nel settore bancario
“Crediamo che il ritorno della volatilità sui mercati finanziari combinato con una minore correlazione delle diverse asset class permetta di avvantaggiare la gestione attiva. In questo scenario il ‘buy and hold’ (compra e mantieni) premia solo nel lunghissimo termine, ma per le performance di periodo (annuali) le scelte attive saranno determinanti” spiega Edoardo Ugolini che poi rivela di avere una posizione rialzista (13%) sui mercati azionari in particolare su Giappone, Europa e banche europee. “Abbiamo ancora tali posizioni perché le valutazioni fondamentali e il quadro tecnico sono di sostegno alle loro quotazioni. In particolar modo le banche beneficeranno del rialzo dei tassi a lungo termine che sta avvenendo”.

EUROPA MEGLIO DI WALL STREET

Anche Harald Berres, portfolio manager di Ethenea punta sull’Europa. “La sovraperformance dell’azionario USA sulle azioni dell’Europa, guidata da alcuni big della tecnologia, non può durare per sempre” dichiara nell’articolo “Azioni, l’Europa può fare meglio di Wall Street grazie… alla tecnologia” il manager. È vero che le valutazioni attuali di Facebook, Amazon e Alphabet – Google sono inferiori a quelle ‘monstre’ del 2000 che vantavano colossi del calibro di Microsoft, Cisco e Intel ma, in termini di quote di mercato, la situazione ricorda molto quella a cavallo tra la fine degli anni novanta e il 2000. Al contrario, mentre negli ultimi dieci anni lo sviluppo economico negli Stati Uniti è stato più avanzato di quello in Europa, dal 2017 i tassi di crescita si sono allineati e il Vecchio Continente è tornato su un trend di crescita pari a quello americano. Un contesto nel quale, l’azionario Europa sembra quindi avere le carte in regola per registrare performance migliori rispetto a Wall Street.

ENERGIA E SALUTE PER LA FINE CICLO

D’altra parte, come ricordano nell’articolo “Azioni, Europa e i settori energia e salute per questa fine ciclo” Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet Asset Management e Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management, gli investitori sembrano aver cominciato a prendere profitto dai mercati emergenti: l’Europa, grazie al calo dell’euro, e i settori energia e salute sono invece ben impostati.
“Manteniamo l’orientamento favorevole all’azionario europeo, che dovrebbe beneficiare dell’indebolimento dell’euro che, a sua volta, favorisce i margini e i profitti delle aziende che esportano. Inoltre siamo interessati in modo selettivo verso alcuni settori che dovrebbero mostrare un buon comportamento nelle fasi finali del ciclo economico, in particolare il comparto energia e il settore healthcare” fanno sapere Andrea Delitala e Marco Piersimoni.

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