Pugno duro dell’Unione europea contro le multinazionali per la lotta all’elusione fiscale
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Così ha annunciato Pierre Moscovici, responsabile delle politica fiscale dell’Ue che la prossima settimana, come anticipa il Financial Times, definirà un piano per arginare le pratiche fiscali scorrette delle aziende operanti all’interno dell’eurozona.

“Abbiamo un serio problema con l’evasione fiscale e la mancanza di informazioni (…) il principio che segue Bruxelles è che le aziende paghino le tasse laddove realizzano i profitti”.

Il riferimento è allo scandalo Luxleaks, l’inchiesta nata dalla collaborazione di 80 giornalisti provenienti da 26 paesi sotto il coordinamento dell’ICIJ (International Consortium of Investigative Jiournalism) che ha messo in luce degli accordi fiscali tra il Lussemburgo e tante aziende internazionali come Apple, Starbusck, tra cui figurano anche 30 italiane come Fiat, Finmeccanica, Intesa San paolo, Unicredit. La finalità era quella di sottrarre al Fisco miliardi di euro, grazie a certificazioni legali di strutture e scatole societarie. Uno scandalo che ha investito anche il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, che è stato a capo del Lussemburgo per 18 anni.

Da qui la neccesità di riformare il sistema sanzionatorio per le aziende che esercitano pratiche scorrette in territorio europeo. Al centro del piano – come previsto in un documento in possesso del Financial Times – che sarà definito la prossima settimana l’urgenza di contenere determinate pratiche come pagare interessi sul debito per abbassare le imposte o spostare i profitti alle società controllate in paesi a fiscalità privilegiata, i classici paradisi fiscali.

L’obiettivo mirato è quello di agire contro quei contribuenti che hanno come scopo quello di andare contro la legge, approfittando della disparità fiscale esistente tra i vari sistemi nazionali all’interno dell’Ue.

“Tecniche che fanno sì che i contribuenti possano beneficiarie di aliquote ridotte o di doppie deduzioni fiscali, nonchè possano godere dell’esenzione di tassazione per il loro reddito”.

Tutte le misure previste nel piano in dirittura d’arrivo si basano su proposte internazionali sviluppate dall’Ocse.

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