Mercato secondario per le quote delle società finanziate in equity crowdfunding
Lievita in fretta il giro d’affari delle piattaforme di crowdfunding in Italia

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L’opportunità nasce dall’art 100-ter del TUF (Testo Unico della Finanza) secondo il quale chi acquista quote di startup o pmi innovative sulle piattaforme di equity crowdfunding può certamente intestarsele personalmente, ma può anche intestarle fiduciariamente a un intermediario. L’intermediario, per il monte di quote di cui è intestatario, può operare transazioni senza dover ogni volta comunicare il cambio di intestazione delle quote al Registro delle imprese, con risparmio di tempo e denaro e facilitando quindi gli eventuali scambi di quote tra azionisti che volessero cederle o acquistarle.

In pratica, quindi, una piattaforma di equity crowdfunding può accordarsi con un intermediario finanziario per dare agli investitori l’opzione di intestare fiduciariamente le quote all’intermediario. La piattaforma avrà così la possibilità di offrire un ulteriore servizio agli investitori, nei mesi o anni dopo la chiusura del round di crowdfunding: vendere ad altri azionisti o a terzi le quote sottoscritte durante la campagna. Se tutto ciò avvenisse online, saremmo di fronte ad una modalità di negoziazione assimilabile a quanto accade ora in Borsa dopo un IPO.

Il vantaggio principale è evidente: se la quota della startup si può negoziare, il rischio di illiquidità si riduce e, dunque, diventa più agevole investire in giovani società ad alto potenziale.

Per arrivare a questo punto, naturalmente, la piattaforma dovrà attrezzarsi tecnologicamente e definire le modalità con cui fare incontrare domanda e offerta. Ma, intanto, per stare sul semplice, potrebbe anche semplicemente porsi come terminale di trattative off-line da girare poi all’intermediario.

Intermonte, proprio a questo fine, ha siglato un accordo con la piattaforma EquityStartUp di Assicomfidi Piemonte, che sarà online a breve. L’accordo è stato fatto anche in funzione del nuovo regolamento Consob che sarà pubblicato nelle prossime settimane. E che consentirà agli investitori di concludere l’investimento completamente online (ora è invece necessario firmare fisicamente il contratto con l’intermediario e addirittura recarsi in banca per sottoporsi al questionario MIfid).

Questa nuova procedura, insieme alla possibilità dell’intestazione fiduciaria di cui sopra, sono i due architravi su cui si basa l’edificio del mercato secondario.

In UK e in USA ci sono già piattaforme che hanno iniziato ad esplorare l’opportunità del secondary market per le società non quotate, e anche in Israele. Ma, crediamo, l’impegno strategico di una delle maggiori Sim come Intermonte, potrebbe portare l’Italia ad essere il primo in cui questa opzione diventi parte dell’intero eco sistema dell’equity crowdfunding.

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