Apertura stabile per lo spread fra Btp e Bund che segna 276 punti, sugli stessi livelli della chiusura di ieri quando ha messo a segno una crescita di 8 punti. Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,8%. Piazza Affari si mantiene stabile dopo una lieve sbandata nei minuti immediatamente successivi all’apertura. L’indice Ftse Mib oscilla intorno alla parità con Amplifon (+1,65%), Atlantia (+0,81%) e Moncler (+0,63%) in rialzo a differenza di Juventus (-10,15%), che sconta la sconfitta a Madrid in Champions e Prysmian (-10,22%), penalizzata dal taglio della raccomandazione di Mediobanca a ‘neutral’ da ‘outperform’ (rendimento migliore dell’indice di Borsa). Debole anche Tenaris (-2,58%) nonostante conti migliori delle stime. Scendono Fca (-0,85%), Stm (-0,55%) e Leonardo (-0,4%), salgono invece Eni (+0,29%), Enel (+0,38%), Terna (+0,75%) e Snam (+0,38%). Contrastate le banche con lo spread stabile a 275 punti. Unicredit lascia sul campo lo 0,47% e Intesa sale dello 0,1%. Giù Banco Bpm (-0,59%) e Ubi (-0,43%), lieve rialzo invece per Bper (+0,05%). Euro piatto all’avvio delle quotazioni. La moneta unica viene scambiata a 1,133 dollari (-0,003%). In Asia poco mosso anche lo yen a 110,78 (-0,007%). Prezzo del petrolio in aumento sui mercati dove c’è ottimismo sui colloqui fra Usa e Cina per i dazi. Il Wti del Texas avanza dello 0,33% a 57,35 dollari al barile. Piatto il Brent che scambia a 67,13 dollari. Resta vicino ai massimi degli ultimi 10 mesi il prezzo dell’oro. Il mercato soppesa i segnali positivi dai colloqui Usa-Cina sui dazi e le mosse della Fed Usa sui tassi. Il metallo con consegna immediata sale così dello 0,1% a 1340 dollari l’oncia.
Più di 4 milioni i cittadini che vivono nei Comuni senza credito ne finanza
L’assenza di sportelli bancari sul territorio e l’abbandono da parte delle banche delle zone più periferiche è un problema per le persone, per i professionisti, per i risparmiatori, ma anche per le imprese: perché un minor numero di banche e di filiali, si traduce, concretamente, anche in meno credito, con conseguenze facilmente immaginabili sull’economia, sugli investimenti, sulla crescita.