Le famiglie Porsche e Piech aumenteranno il loro controllo su Volkswagen
Le famiglie Porsche e Piech vorrebbero riportare Volkswagen in "acque più tranquille".
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Le famiglie Porsche e Piech vorrebbero riportare Volkswagen in “acque più tranquille”. L’ex ceo Herbert Diess aveva potenziato la divisione elettrica del gruppo, ma non senza creare opposizione all’interno della società. La nomina dell’ad di Porsche, Oliver Blume, come capo di Volkswagen, è la prova dell’influenza delle due famiglie sulla casa di Monaco. Si infittisce così l’agenda di Blume, che entro fine anno dovrebbe anche portare a termine la tanto attesa ipo di Porsche Ag. L’operazione è considerata fondamentale per Porsche e Piech che tornerebbero a essere azioniste dirette della società. “La struttura dell’Ipo soddisfa principalmente l’interesse delle famiglie a stringere ulteriormente il loro controllo su Porsche, e non saranno dissuase da questo piano”, ha detto Hendrik Schmidt, esperto di corporate governance presso Dws, che detiene azioni sia di Volkswagen che di Porsche Se. Anche per Manuel Theisen, professore di economia aziendale presso la Ludwig-Maximilians-University di Monaco e specialista di corporate governance “la ragione principale – dietro l’ipo – è il potere”.

Porsche, utile in crescita nel primo semestre

Porsche ha chiuso il semestre con un risultato di gruppo, al netto delle imposte, pari a 3,24 miliardi di euro, contro i 2,46 registrati nei primi sei mesi del 2021. A sostenere l’utile è stato principalmente il segmento core investment di Porsche Se, in particolare la partecipazione in Volkswagen Ag. L’acquisizione di ulteriori azioni privilegiate della casa automobilistica tedesca ha però pesato sulla liquidità netta del gruppo che è scesa del 21,4% a 504 milioni. Nel portafoglio investimenti spicca l’acquisizione indiretta di Econolite completata a inizio giugno da European Transport Solutions (Ets), holding congiunta di Porsche Se e Bridgepoint. Per finanziare l’acquisto, il gruppo ha partecipato a un aumento di capitale di Ets per 35 milioni. Inoltre, Porsche ha mantenuto invariata la previsione sull’utile netto tra 4,1 e 6,1 miliardi e sulla liquidità netta tra 0,2 e 0,7 miliardi. A margine dei conti semestrali, il gruppo ha dichiarato che gli effetti della guerra in Ucraina continuano a determinare un elevato grado di incertezza per il business.

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