Il motore fuoribordo a idrogeno è un progetto supportato da tre grandi aziende
Tra le alternative più gettonate per raggiungere le zero emissioni c’è l’idrogeno che, tra l’altro, può essere sfruttato in due diverse modalità.
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Tra le alternative più gettonate per raggiungere le zero emissioni c’è l’idrogeno che, tra l’altro, può essere sfruttato in due diverse modalità.

Dopo aver già lanciato Harmo, l’elettrico di nuova generazione, Yamaha ha presentato il primo motore fuoribordo a idrogeno. Fantascienza o realtà? Scopriamolo insieme.

Allo stato attuale il nuovo fuoribordo a idrogeno di Yamaha è ancora un prototipo in piena fase di sviluppo, anche per capire se possa essere effettivamente una soluzione adatta alla nautica, ma i primi test in acqua sono previsti già nell’estate 2024.

Il blocco è sviluppato in collaborazione con Roush (che da quasi 50 anni è di riferimento nella fornitura di servizi innovativi di progettazione, collaudo, prototipazione e produzione ai settori della mobilità avanzata, aerospaziale, della difesa e dei parchi a tema) e Regulator, cantiere statunitense specializzato in imbarcazioni da pesca sportiva offshore.

Come è fatto il nuovo fuoribordo a idrogeno di Yamaha

Al momento non ci sono informazioni tecniche di nessun tipo relative al range di potenza, ma in un breve video divulgato da Yamaha (vi riportiamo le immagini qui sotto) viene mostrato chiaramente un grosso blocco V8. Sembra lo stesso della famiglia XTO, quindi alte prestazioni, dai 400 CV in su.

Le prime informazioni parlano anche di sistema di alimentazione, quindi supponiamo si tratti di iniezione diretta di idrogeno all’interno del motore: per semplificare, è lo stesso concetto della benzina che viene immessa in camera di scoppio.

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