Mercato del credito: le imprese tentano il rilancio

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Con l’acuirsi della crisi i consumatori hanno modificato i loro atteggiamenti di consumo per cercare di risparmiare sui costi che alla fine di ogni mese gravano sulle finanze di ogni famiglia. Calano i consumi e calano anche i finanziamenti per beni per i quali in tempi precedenti la propensione all’indebitamento era più elevata; il timore e la grande incertezza che si avverte in tutto il paese ha fatto diminuire drasticamente i consumi con le carte di credito ad esempio.

Anche nel ricorso al credito c’è un cambio di abitudini
Il ricorso a forme di finanziamento per beni non di prima necessità ma che comunque hanno sempre rappresentato acquisti ai quali gli italiano dedicavano particolare attenzione, si va dall’auto nuova al cambio dei mobili. Una linea di difesa chiara quella scelta dagli italiani, che nel clima di generale sfiducia associano anche grande incertezza riguardo al posto di lavoro che si traduce nella scelta di una generale diminuzione dei consumi e soprattutto della richiesta di credito. I mediatori del credito ed in genere le imprese del settore hanno registrato nei primi mesi del 2013 un -6% delle richieste.

L’atteggiamento di chiusura delle banche nei confronti della clientela è uno dei tanti motivi che hanno alimentato la spirale di sfiducia che aleggia sul nostro paese, per certi versi l’intermediazione creditizia delle imprese è riuscita ad intercettare i bisogni della clientela e costruire un canale alternativo attraverso il quale avere accesso a forme di finanziamento per le spese da affrontare. Da più parti però si evidenzia come la ripresa dei consumi sia la vera e propria chiave per la ripartenza dell’economia, senza la quale il paese non può rimettersi in piedi.
A rendere le cose ancora più difficile ci pensa la situazione dei tassi d’interesse che nello specifico del settore del credito al consumo non sono mai stati abbassati fin dall’inizio della crisi, questo ovviamente complica ulteriormente le cose per i consumatori italiani.

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